Scuola
ABOLIZIONE DELLA LEGGE 107
La Legge 107 rappresenta il momento di passaggio della scuola ad una cultura aziendalista, dove i presidi vengono investiti di un ruolo dirigenziale il cui unico scopo diventa far quadrare i conti con iper-burocratizzazione e offerte formative vincolate alle voci di spesa; dove si aprono le porte agli “sponsor” privati – di pari passo al calo di spesa pubblica; dove si instaura l’obbligo di svolgimento dell’alternanza scuola-lavoro senza un effettivo piano per gli indirizzi umanistici e dove le multinazionali fanno il proprio ingresso per ricevere stagisti a costo zero.
STATO D'EMERGENZA PER L'EDILIZIA SCOLASTICA
Tra il settembre 2021 e il luglio 2022 ci sono stati 45 episodi tra crolli, distacchi d’intonaco e finestre pericolanti in tutto il territorio nazionale. Il 40% dei plessi scolastici risale a prima degli anni ’70: oltre la metà non ha la certificazione di agibilità statica e prevenzione incendi. Gli istituti secondari di secondo grado mostrano le maggiori problematicità causate da sovraffollamento, ritardi e lunghissime interruzioni di assegnazione di fondi da parte delle province. Tra crolli, riscaldamento non funzionante, inadeguatezze strutturali, fondi bloccati e procedure standard di sicurezza non rispettate la risposta deve essere una sola: emergenza nazionale!
SOCIALIZZAZIONE SCOLASTICA E PARTECIPAZIONE
Gli studenti devono poter esprimere una volontà politica per accrescere il proprio ruolo all’interno dei processi decisionali degli Istituti: non più semplici numeri ma protagonisti attivi della vita scolastica. Per questo vogliamo una rappresentanza che abbia diritto di veto nel consiglio d’istituto e nella giunta esecutiva, con la disponibilità di una quota di bilancio per progetti autogestiti da inserire nel P.O.F. annuale. Vogliamo che le consulte provinciali degli studenti assumano carattere esecutivo e non soltanto consultivo. Vogliamo – infine – il riconoscimento giuridico delle associazioni studentesche, previsto dall’Art.39 della Costituzione per le organizzazioni sindacali. Solo un maggiore peso politico degli studenti potrà garantire una migliore collaborazione tra le parti e trasformare la scuola in un’ottica di partecipazione e volontarismo.
GIUSTIZIA SOCIALE PER GLI STUDENTI
La Scuola Pubblica deve offrire uno scudo sociale a tutti gli studenti, non essere un semplice trampolino di lancio per il tritacarne dell’economia globalizzata. In Italia solo 6 neo-laureati su 10 trovano occupazione, contro la media europea di 8. Gli studenti devono fare i conti con contratti precari, stipendi bassi, poche garanzie sociali, mobilità sociale compressa, concorrenza di manodopera straniera avallata da Governo e Confindustria. Sempre di più vanno all’estero, mentre chi rimane è stretto in un imbuto di precariato e depressione. Va immediatamente invertita questa rotta fatalista imboccata dalla politica italiana e dare a Scuola ed Università gli strumenti adeguati per lottare contro tutte le speculazioni che trasformano l’istruzione in un lusso: calmierazione dei prezzi per libri di testo, trasporti ed affitti; incremento della spesa pubblica per una formazione tecnica d’eccellenza ed un aumento delle attività sportive e culturali. La Scuola è lo strumento che l’Italia deve usare per creare nuove generazioni curiose e coraggiose, pronte ad affrontare la storia con spirito d’avanguardia.
AGENDA BLOCCO
Sentiamo parlare troppo spesso e sempre con maggiore insistenza dell’agenda Draghi quale miracolosa ricetta per l’economia e la stabilità del paese. È tempo di farla finita con queste mezze misure. È tempo di rimettere le mani sulla scuola in modo drastico e senza compromessi, per affrontare i problemi che la distruggono. Al nuovo governo e al futuro Ministro della Pubblica Istruzione – chiunque esso sia – presentiamo la nostra agenda. Se volete fare veramente la Rivoluzione e stare dalla parte degli studenti, questi sono i punti che vanno portati avanti con forza. Ora avete voi la responsabilità.
Per le scuole superiori:
• Abolizione immediata della legge 107 sulla “Buona Scuola” del 2015 con particolare attenzione alla rimozione dell’obbligatorietà dei PCTO (alternanza scuola-lavoro) per tutti gli studenti del secondo biennio e dell’ultimo anno della scuola secondaria di secondo grado.
• Dichiarazione dello stato d’emergenza per la sicurezza delle strutture scolastiche. Nomina di una commissione nazionale con potere di valutazione ed intervento a portafoglio illimitato.
• Introduzione immediata del testo unico per tutti gli studenti delle scuole primarie e secondarie, in formato cartaceo e digitale. Nomina di un ufficio di sorveglianza editoriale per il controllo e la calmierazione dei prezzi dei prodotti scolastici.
• Introduzione immediata del trasporto pubblico gratuito per gli studenti pendolari nelle fasce orarie scolastiche.
• Abolizione immediata di ogni forma di tassa “coatta” e coercitiva per le famiglie nella fase d’iscrizione all’anno scolastico.
• Aumento del 100% delle ore di educazione fisica e investimenti sulle strutture sportive in sinergia con i Comuni e gli enti locali.
• Reintroduzione già dall’anno scolastico 2022/23 della tesina all’esame di maturità, con discussione orale del progetto.
• Riforma scolastica per l’introduzione di una maggiore partecipazione studentesca agli organi decisionali degli istituti, con l’introduzione di figure collegiali studentesche con diritto di veto nei consigli d’Istituto.
• Abolizione dei contratti precari per docenti e personale scolastico. Introduzione di norme che favoriscano graduatorie rapide per l’accesso all’insegnamento e
sfavoriscano cambi mensili di cattedra. Introduzione di una commissione nazionale di valutazione sugli insegnanti.
• Taglio totale dei fondi a progetti di propaganda ideologica dentro le scuole di ogni ordine e grado. Taglio dei fondi all’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia e interruzione immediata dei progetti combinati tra scuole e associazioni per le politiche gender.
• Creazione di fondazioni e reti culturali che sostengano e incrementino gli studi culturali sull’identità, la politica e l’economia in un’ottica partecipativa, sindacale e nazional-sociale. È ora di costruire un’egemonia culturale rivoluzionaria che sappia indirizzare gli studenti italiani verso più ampie vedute d’Italia e d’Europa.
Per le Università:
• Introduzione della Responsabilità politica delle Università per garantire seggi all’interno delle facoltà che consentano agli studenti fuorisede di esercitare in loco e senza spostamenti il loro dovere elettorale.
• Abolizione del numero chiuso in tutte le facoltà universitarie e introduzione di nuovi piani di studio che consentano una graduale e meritoria selezione.
• Piano nazionale di calmierazione degli affitti per gli studenti universitari. Fissazione di un tetto massimo per l’affitto mensile degli stabili comprensivo dei costi energetici.