Roma, 7 aprile – Lo scorso sabato siamo scesi in piazza ad Ascoli Piceno, tornando a far sentire la nostra voce nella regione con centinaia di giovani e studenti. Dopo le mobilitazioni di Verona e Milano, anche quella di Ascoli si aggiunge a giornate “storiche” che ridefiniscono lo spazio politico del nostro movimento in ottica propositiva: non esistono luoghi e città in cui noi non possiamo passare.
Opposizione a qualsiasi forma di scuola-azienda
Siamo scesi in strada per ribadire ancora una volta la nostra opposizione a qualsiasi forma di scuola-azienda posta sotto le regole del capitalismo: dai Pcto alla riforma Valditara il percorso di privatizzazione tracciato per l’istruzione pubblica sfocia direttamente nel precariato. Inoltre continuiamo a sostenere che l’edilizia scolastica italiana costituisca una vera e propria emergenza, così come il costo del materiale e dei libri. È ora di riconciliare scuola e giustizia sociale: gli studenti non sono semplici numeri da sacrificare sulla via della rendicontazione.
Conquistare, costruire, confliggere
Ancora una volta abbiamo sfilato alla luce del sole nonostante la demonizzazione che giornali e televisioni utilizzano contro di noi. Vogliamo costruire un’alternativa nazionalista e rivoluzionaria ai miti smobilitanti che indicano alla gioventù un futuro di precariato e consumismo. Vogliamo costruire una realtà di impegno e militanza partendo dalle scuole e arrivando alle università: ogni metro quadrato che conquistiamo è uno spazio sottratto all’immobilismo, al compromesso e al fatalismo. La gioventù italiana, come quella europea, ha davanti una missione rivoluzionaria: conquistare spazio, costruire alternativa, confliggere con un sistema che uccide ogni forma di appartenenza.
Blocco Studentesco
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