di Santilli

I grandi della storia hanno sempre saputo dimostrare di essere matti, folli, schizzati o anche solo in parte “eccentrici” e provocatori, nella stessa CasaPound i progetti metapolitici si sono sempre configurati come tendenzialmente sopra le righe, ne sono un fantastico esempio il libro “Area 19 – Dum Dum Zoom” il “turbodinamismo” e il nostro manifesto “Estremo Centro Alto” che fornisce la concezione filosofica da cui siamo nati, non sorprende quindi che ci troviamo a parlare di un progetto nuovo come “Proiettili”, facciamo un passo indietro per capire meglio di cosa si tratta.

Il Blast

La nascita di “Proiettili” si deve al Blast “Blog/zine cyberpunk, accelerazionista italiano, d’avanguardia, di tendenza e agitazione”, così tuona la loro bio di instagram, nati dal gruppo editoriale MAGOG fanno della guerriglia culturale online non solo il loro campo di battaglia ma la loro ragione di esistenza, in un mondo sempre più digitale e polarizzato ogni ambito di vita diventa politica e l’arena social non può essere lasciata sguarnita, va combattuta una battaglia con metodi non convenzionali, pena la una sconfitta inaccettabile.

La modalità dialettica degli articoli rispecchia a pieno la conoscenza delle armi con cui combattere online, frasi brevi, font diversificati, utilizzo di file multimediali e meme, tutte metodologie per mantenere l’attenzione più possibile focalizzata e non infangarsi con la cultura accademica vecchia e molto più vicina all’egemonia che si vuole combattere, il tutto senza affrontare i temi in maniera banale e noiosa.

Il carattere degli articoli ha un taglio volutamente controcorrente e provocatorio, anch’esso molto utile in un mondo di paglia come quello dove agiamo.

Il tentativo di provocare una reazione e dare una scossa a costo di provocare l’eutanasia del “grande malato” emerge dagli articoli in maniera piuttosto chiara, l’impulsividà sembra canalizzata senza disperdersi, resta la speranza che non si tratti solo di “rivolta giovanile” senza effettivi sfoghi e battaglie vinte ed è proprio l’arrivo della rivista cartacea “Proiettili” a farci ben sperare.

Proiettili

“O spariamo o spariamo” è anche in questa formula della rivista che vediamo la vicinanza tra noi e questo progetto, dal conflitto non ci si può defilare, come per il nostro vecchio motto “la tua guerra ora” si sprona a fare più che a prendere una posizione.

Mancano in “Proiettili” alcune idee che noi abbiamo come cardine, esempio assoluto la politica attiva in strada e non esclusivamente come azione culturale e di guerriglia online,che in maniera abbastanza fatalista viene vista come qualcosa difficilmente influente nel cambiamento degli status quo considerati centri di potere occupato dal nemico, tuttavia la modalità di attacco non può essere solo online e culturale come non può essere solo di strada, senza una modalità ibrida essere sopraffatti è un rischio tangibile, inoltre basta poco per vedere la propria battaglia online spenta da nuove normative di chi combatti ma crediamo che sia un’eventualità già presa in considerazione dal Blast, motivo per cui il cartaceo risulta un prepotente passo avanti, unito agli eventi dal vivo che aiutano a consolidare i legami tra cyberpirati.

Analizzata questa divergenza ci si chiede perché sostenere il progetto, anche se in un senso non militante ci troviamo dalla stessa parte della barricata verso una guerra che, qui siamo d’accordo, è sempre più di stampo culturale, ogni proiettile in più nelle nostre armi vale la pena di essere sparato, dopotutto ogni ulteriore colpo può avvicinarci alla vittoria e se mentre ricarichiamo possiamo leggere i meme di ritardoantichità,presente nel progetto, ben venga.

Per il resto che dirvi del cartaceo? Enrico Letta gigante, guerra, cavalieri, cinema, ancora guerra, consigli di viaggio (di sola andata) e a sorpresa una citazione ai cari Hate for breakfast, ma abbiamo già scritto troppo, è tempo di sparare.