Roma, 15 feb – Nei giorni scorsi si è tornati a parlare delle occupazioni studentesche in una misura secondo noi sbagliata e fuorviante: il Ministro dell’istruzione Giuseppe Valditara ha infatti promesso sanzioni severe per chi dovesse rimanere coinvolto in fatti violenti e danneggiamenti durante questo tipo di proteste.
Perchè si occupa?
Chiariamo subito un punto: l’occupazione di una scuola è un’azione violenta, fuori dall’ordinario, estrema. Un’azione che si rende necessaria quando le istituzioni si rendono sorde alle problematiche e alle rivendicazioni. Ci sembra però parossistico che una scuola possa trasformarsi in un “luogo di pena” dove i ragazzi dovranno pensare a discolparsi o a produrre prove per evitare la bocciatura. Non è sicuramente un metodo educativo e nemmeno un’idea eticamente accettabile per chi come noi ha sempre fatto sindacalismo studentesco.
Stesso metodo delle multinazionali
“Mentre grandi multinazionali come Meta ed X continuano a tagliare via dalle proprie reti soggetti politici e movimenti – inizia la nota del Blocco Studentesco – compresi quelli studenteschi, il Titolare di Viale Trastevere agisce con il medesimo metodo sulla scuola esigendo la bocciatura per gli studenti che occupano una sede a patto di dimostrare di ‘non essere coinvolti nei fatti’. Chi saprà discernere esattamente protesta legittima dal vandalismo gratuito? Ci sembra che queste misure, così come quelle applicate da Meta e X; così come quelle adoperate in passato in contesti come gli Stadi; tendano a mascherare deliri repressivi dietro ‘buone e sante’ intenzioni. Insomma, rendere tutti quelli ‘politicamente scorretti’ automaticamente delinquenti, pericolosi e quindi punirli”. “Piuttosto che concentrarsi sui mal di pancia legati al Pandorogate il governo avrebbe potuto intraprendere un’azione legislativa contro queste piattaforme social, i veri ‘pesci grossi’ della comunicazione che già in passato si sono rese colpevoli di compravendita di dati sensibili, dimostrando di essere infiltrate e politicizzate a scopi elettorali. Lasciamo che siano loro a chiarire al pubblico italiano quali siano le ‘associazioni pericolose’ e quali no?”.
Serve giustizia non ordine
“Per quanto riguarda la scuola – conclude il movimento – la risposta agli studenti non va data sul piano dell’ordine ma su quello della giustizia sulle vere violenze: è giusto non morire a titolo gratuito durante l’alternanza, è giusto che studenti e docenti vivano in sicurezza la scuola, è giusto che lo Stato contribuisca a difendere le famiglie da speculazioni e spese esorbitanti, è giusto responsabilizzare gli studenti attraverso una maggiore rappresentanza politica. La risposta dev’essere qualcosa che non si è mai visto, non la solita prassi punitiva. Fin quando la Scuola non corrisponderà a questo modello, ogni occupazione resta legittima e necessaria”.
Blocco Studentesco
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