Di Luca
Prima il terrorismo mediatico, poi la censura sui social ed, ancora peggio, il silenzio. Sempre più aggressive si scagliano sulle voci controcorrente le armi del sistema. Non è certo una novità, ma su diverse città italiane la cosa è diventata incredibilmente evidente e sono mesi che le testate locali non pubblicano un nostro comunicato. La visibilità è fondamentale per ogni movimento politico, non ci si aspetta certo una sviolinata dalle redazioni, ma insomma, che se ne parli bene o che se ne parli male, l’importante è che se ne parli. Le nostre azioni mirano ad attirare l’attenzione su determinate tematiche che riguardano studenti e giovani in prima persona in modo da accendere un dibattito su di esse. Spesso sono anche provocazioni e risposte a dichiarazioni, o attacchi, provenienti da altre realtà politiche.
Questo silenzio è riscontrabile anche nei giornali locali i quali, grazie alla diffusione per via social, sono diventati centrali per la comunicazione delle notizie a livello cittadino. Le pubblicazioni spaziano dalla cronaca alla promozione di eventi, ma soprattutto sono un mezzo fondamentale per diffondere le varie dichiarazioni e comunicati dei diversi esponenti politici. Tuttavia, alcuni sono volutamente taciuti. Sorge ora spontanea la domanda: queste realtà “neutrali” sono davvero libere da influenze politiche? Certo che no!
A rendere ancor più ridicola la situazione è la pubblicazione, da parte di tali testate, di articoli che trattano argomenti di poco spessore. Trafiletti futili i quali non hanno di certo il risalto delle dichiarazioni politiche in grado di aprire una discussione trattando di problematiche locali o nazionali.
Siamo consapevoli che certi comunicati siano scomodi e che le cose dette possano risultare una spina nel fianco per alcuni, ma è proprio questo a renderli particolarmente cliccati e ricondivisi (certamente più dell’articolo sul micetto salvato dai pompieri).
Diventa inaccettabile quando viene addirittura taciuta la risposta di una parte politica in seguito all’attacco di un’altra.
Non si può negare che al giorno d’oggi il principale mezzo di diffusione delle informazioni sia quello digitale. In quanto a persone raggiunte ha preso il sopravvento sulla stampa cartacea, rendendo di fatto obsoleto l’articolo 21 della costituzione e lasciando la libertà d’espressione in mano agli algoritmi ed alle “linee guida della community” di multinazionali private, o ai gestori politicizzati delle varie redazioni.
Non è certo vittimismo quello che si vuole fare in questo articolo, ma una presa di coscienza di quanto sta accadendo negli ultimi tempi e di come anche solo il silenzio possa risultare un’arma potente nelle mani del nemico, come lo è stato anche in passato. Sta allora a noi trovare modi e spazi per veicolare i messaggi, state pur certi che dalle strade non ci potete censurare.
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