di Alessia
Selvaggia Lucarelli sembra essere per quest’anno la donna del momento… che onore!
La regina delle querele, sia di quelle fatte che di quelle che colleziona, oltre a essere un’eccellenza del femminismo in Italia, è anche scrittrice di grandi libri. Impossibili da non citare “Crepacuore” ultima autobiografia che la vede protagonista di una passata relazione tossica e ossessiva, o “Casi umani”, di cui la scrittrice, esperta in traumi psicofisici, si diletta a parlare a 50 anni suonati.
Dicono di lei che sia anche una giornalista, e che la definiscano tale articoli come “Angela Merkel, il dietro le quinte della sua cena a Santa Severa: Ha pagato per tutti”,
“Tutti guardano Damiano dei Maneskin e non le battaglie della fidanzata Giorgia Soleri”, “L’uso che il giornalismo sportivo fa delle belle ragazze è la prima forma di molestia”, “Amore in pandemia: Ho avuto una storia gay. È finita, i miei non mi parlano e io impazzisco”.
Lei ci prova a sentirsi qualcuno, tenta da sempre di dimostrare di essere autrice e cronista, senza però essere iscritta all’ordine dei giornalisti fino al 2019, anno in cui diventa solo pubblicista.
Ci siamo capiti, la Lucarelli è solo un’opinionista, e ciò che la distingue dalle altre opinioniste dei bassifondi della tv italiana, è l’abilità di malignare e infamare lo stesso letamaio televisivo di cui lei stessa fa parte.
Odiatrice degli uomini, paladina delle donne e bisognosa di un bravo psicologo, Selvaggia ha da sempre una grande passione, forse il segreto del suo successo, quella di rompere i coglioni.
Non sappiamo con quali criteri scelga le vittime a cui puntare il mirino, ma sappiamo per certo che le arguzie taglienti e le freddure di cui vanta tanto, la definiscono per ciò che veramente è, una femmina squallida con una povertà intellettuale senza fine.
Da personaggi famosi e dello spettacolo, a gente comune sui social, la Lucarelli si è beccata denunce di diffamazione un po’ da tutti:
…la Sig.ra Selvaggia Lucarelli faceva uno screenshot di un mio post pubblicato su un gruppo chiuso Facebook e lo inviava a mia moglie’…
…reato p. e p. dall’art. 595 commi 2 e 3 c.p. per aver offeso la reputazione di Macario Giuseppe pubblicando sul proprio blog e non rimuovendolo, l’articolo intitolato “Secondo Rolling Stone Italia il candidato fantasma di Free Flights to Italy sarebbe un molestatore seriale” […] in cui si accusava il Macario, candidato alla circoscrizione estero per il movimento Free flights to Italy, nelle elezioni politiche del 2018, di essere un molestatore seriale [stalker] e nello specifico di aver commesso cyberstalking di circa 90 ragazze italiane residenti in America. Con l’aggravante di aver […]
Gira e rigira, il caso umano sembra essere proprio lei.
Alla nemica del trash, come lei stessa si definisce, che trovò marito in un programma della D’Urso, piace mettere il becco nelle questioni giudiziarie e personali degli altri.
Da sostenitrice delle donne, uno dei molti esempi di coerenza più ricorrenti, riguarda la diffusione di una fake news secondo cui una concorrente di Miss Italia fosse transessuale e da poco operata; ai forti messaggi di solidarietà femminile che pubblica su twitter
“la Lamborghini è il coronavirus della musica.”
Negli ultimi giorni, quale occasione migliore di Sanremo, per la nostra Lucarelli, di approfittare della portata degli argomenti proposti dal programma, totalmente in linea con il suo livello intellettuale, per divulgare rancore e opinioni non richieste?
E così, tra un tweet e l’altro, tra l’indignazione per Fedez che ruba la scena alla Ferragni e il look di Anna Oxa, la signora Lucarelli è uscita dal seminato e ha completamente sbagliato mira con un commento: “Ora basta rompere il cazzo con E LE FOIBE?”
In seguito al tweet, a replicare è stato il Comitato familiari delle vittime:
“Forse non ha capito che, dopo tanto colpevole silenzio, è venuto il momento di fare chiarezza, di accettare la verità per quello che è, anche se non piace.”
Alla signora Lucarelli ricordiamo che la Storia le compete quanto il Giornalismo…anche se, in realtà, avrebbe potuto informarsi grazie al compagno Lorenzo Biagiarelli, se solo non avesse finto di avere una laurea in Storia.
Consola sapere che condividete la stessa aridità:
“So che probabilmente nessuno noterà questo stato, ma a volte, quando mi annoio, vado in giardino, mi ricopro di terra e fingo di essere Sarah Scazzi” cit. Biagiarelli
D’altronde, chi si somiglia si piglia.
Mentre attendiamo che Biagiarelli diventi l’ennesimo ex compagno tossico su cui scrivere il prossimo libro, la invitiamo a rimanere complice del silenzio e a sciacquarsi la bocca quando parla di foibe.
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