Di Emilio
Di chi parliamo? Molto popolare sul web negli ultimi anni Andrew Tate è un ex kickboxer campione del mondo, diventato particolarmente famoso sui social anche per via di video dove espone le sue posizioni anticonformiste per esempio contro il neo-femminismo, contro la propaganda inerente al covid-19, contro il sistema dell’indottrinamento scolastico in America, contro le multinazionali della silicon valley e tutto quello che lui definisce genericamente “The Matrix”, e che sostiene di conoscere bene anche grazie a suo padre, Tate ha infatti dichiarato che il suo defunto padre fosse un ex membro della CIA. Sono inoltre molto virali anche video di dibattiti dove ridicolizza esponenti del mondo dem americano. Nel complesso la sua persona non è comunque certamente il massimo esempio e risulta spesso essere controversa, ma quello che gli è accaduto è interessante e vicino a quello che accade al nostro ambiente politico in Italia.
Nell’agosto 2022 viene definitivamente bannato da Instagram, Facebook, TikTok e YouTube a causa dei suoi contenuti definiti dalle aziende in questione “misogini, sessisti, razzisti e abilisti, che comprendevano anche istigazione alla violenza”, insomma la solita formula a noi ben nota per zittire chi non segue i dogmi del politicamente corretto. Tate comunque continuerà per qualche mese ad essere presente sui social principalmente venendo invitato in live su Twitch da famosi streamer, e dirà in un’occasione di non essere spaventato dal ban in sé e per sé, ma di essere spaventato dal fatto che secondo lui il ban fosse solo l’inizio della “macchina della censura”, e che in caso di mancato funzionamento la seconda fase sarebbe stata l’arresto con false accuse, e poi addirittura l’omicidio.
“La seconda fase” avviene infatti l’11 aprile 2022 la polizia rumena fa irruzione nella sua casa con l’accusa di sequestro di persona e traffico di esseri umani e poi il 29 dicembre viene arrestato dalla polizia rumena, insieme al fratello Tristan e ad altre persone, con l’accusa di sequestro di persona e sfruttamento della prostituzione; nei giorni immediatamente precedenti un sarcastico scambio di tweet dove prende in giro Greta Thunberg aveva avuto risalto internazionale. All’inizio di gennaio, un tribunale rumeno ha respinto la sua richiesta di rilascio, stabilendo che dovesse rimanere in custodia per 30 giorni, mentre le indagini sulla criminalità organizzata continuano poiché “è stato riconosciuto il pericolo della fuga, per il suo possibile trasferimento all’estero in caso di liberazione, vista la sua grande capacità economica”.
I fratelli Tate continuano a negare il loro coinvolgimento, evidenziando come non sia stata presentata nessuna reale accusa; né è stata fatta visionare alla difesa la cartella d’indagine. Essi sono infatti in carcere ancor prima del processo, anche a distanza degli iniziali 30 giorni di custodia. Uno dei due non ha nemmeno potuto conoscere il figlio nato da appena 3 settimane. Una delle presunte vittime ha inoltre pubblicato un video, poi inoltrato alla stampa, dove dichiara che non ci sono vittime e che il caso è dovuto solo alla corruzione della polizia rumena.
La presunta vittima: “Prima di tutto vorrei dire che non ci sono vittime in questo caso. Ad Aprile del 2022 due ragazze che vivevano nella mia stessa casa, si sono chiuse in camera ed hanno denunciato di essere state imprigionate lì. Ma ecco cosa non sapete: quando la polizia ha fatto irruzione nelle loro stanze, ha scordato di menzionare una cosa molto importante – ossia che le chiavi delle stanze erano dentro la stanza stessa, in un caso addirittura sul letto.”
“Ora, non credo più che siano solo le vittime a mentire, ma a questo punto anche la polizia. C’è un motivo per cui lo stanno facendo ed è abbastanza ovvio. Le elezioni per il posto vacante di leader della DIICOT.”
Il loro arresto ha scatenato una protesta ad Atene: centinaia di giovani hanno dato vita a un corteo per chiedere la scarcerazione dei due fratelli Tate.
Se effettivamente le accuse dovessero rivelarsi infondate o inesistenti sicuramente non sarebbe il primo caso di attacco giuridico causato solo dalla corruzione e da fattori politici.
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