di Alessia

Nel 2010 fu il Qatar ad aggiudicarsi l’organizzazione dei mondiali 2022. La ricchissima penisola degli emirati, che vive di rendita petrolifera ed esportazione di gas naturale, si stima abbia investito intorno ai 220 miliardi di dollari per la costruzione di stadi e infrastrutture in questi 12 anni dall’assegnazione del torneo.

Ma gli acquisti del fondo sovrano del Qatar non finiscono qua, basti pensare che il Bel Paese è il sesto fornitore del Qatar oltre che ambita preda del suo fondo sovrano. Tra gli ultimi acquisti, i grattacieli di Porta Nuova, costati ben 2 miliardi di euro. 

Ma facciamo un passo indietro. Era il 1998 quando Blatter venne eletto nuovo presidente di casa FIFA, diventando negli anni protagonista dei più grandi scandali di corruzione sportiva.

Pagamenti riguardanti assegnazioni della Coppa del Mondo al Sudafrica nel 2010, sottoscrizione di contratti sfavorevoli a FIFA, pagamenti illeciti al presidente di UEFA, e chi più ne ha più ne metta.

Lo scandalo corruzione alla famiglia FIFA costò l’arresto di molti personaggi tra dirigenti e funzionari, oltre che la fine di Blatter, messo sotto inchiesta penale. 

Fece in tempo però, nel 2009, ad annunciare l’apertura alla gara per l’assegnazione dei Mondiali di calcio 2018 e 2022, accorpando le due coppe del mondo. La prima ad un paese europeo e la seconda ad uno extraeuropeo.

Tra i candidati dei Mondiali 2022, primi tra tutti, gli Stati Uniti. Non c’era modo per gli altri Stati di offrire più di quanto potessero dei candidati come USA e Giappone. Ma, come sappiamo, contro ogni aspettativa, la realtà si rivelò diversa, e a vincere fu con stupore, il Qatar.

In un periodo in cui FIFA era nell’occhio del ciclone per la corruzione, il comitato esecutivo non ebbe idea migliore che votare per il Qatar?

Perché un paese così piccolo, privo di tradizione calcistica e con stadi da costruire?

In molti sostennero che il Qatar avesse comprato la Coppa del Mondo pagando i membri del comitato esecutivo, agevolato anche dagli accordi politici avvenuti con Thailandia, Russia e l’ex presidente Sarkozy.

La narrativa, negli anni, è sempre stata credibile, i signori in tunica bianca sono famosi per i propri generosi investimenti

Tra il washing mediatico, che lavora tutt’ora per migliorare le vesti di un paese con le mani insanguinate, non poteva mancare l’intervento del nuovo Presidente FIFA, Gianni Infantino, che ha accusato una doppia morale da parte di europei e occidentali esigendo delle scuse per quello che hanno fatto al mondo: 

Il Qatar ha dato opportunità di lavoro a migliaia di lavoratori. Noi nel mondo occidentale, invece, chiudiamo i confini. Noi non permettiamo l’ingresso nei nostri Paesi in maniera legale. E spesso i migranti vivono in condizioni che non sono certo le migliori. Per questo molti migranti sono costretti a cercare strade non legali per arrivare in Europa. E solo pochi sopravvivono. Così come sono pochi quelli che davvero si occupano dei destini di queste persone, e in particolare di quello dei bambini…Il Qatar invece dà loro un futuro.

Molto commovente, se non fosse che questi terroristi del Golfo legati a doppio filo con l’Arabia Saudita, siano finanziatori e responsabili della guerra in Yemen che conta oggi 100 mila morti e tre milioni di sfollati.

Sensibile anche ai diritti delle persone omosessuali, Infantino ci ricorda che: qui ognuno è benvenuto. Certo alcuni preferiscono stare a casa a criticare perché qui non è permesso vivere in pubblico la propria omosessualità, ma si tratta di un processo che richiede anni. Mio padre probabilmente avrebbe avuto una opinione diversa dalla mia sull’omosessualità…

Evidentemente, a Infantino è sfuggito che in Qatar l’omosessualità è illegale.

Contro ogni doppia morale, in questi ultimi giorni, voli charter diretti in Qatar stanno partendo dall’aeroporto Ben Gurion, in Israele. Un evento storico quello deciso da FIFA, che ha tenuto a precisare che sarebbero stati consentiti voli diretti da Israele al Qatar, purché anche i palestinesi potessero volare su di essi. 

Dato che, normalmente, i palestinesi in territorio occupato non possono volare dall’aeroporto Ben Gurion senza un permesso speciale. Ma grazie a un biglietto per la Coppa del Mondo, i palestinesi non vedranno l’ora di ottenere il permesso (l’ora d’aria) di viaggiare da Tel Aviv, dopo aver, ovviamente, superato i controlli di sicurezza.

Uno schiaffo in faccia alle anime esiliate di Gaza, per i quali il Qatar ha speso in progetti abitativi e due centraline elettriche il 4% della somma spesa per ospitare la Coppa del Mondo, 220 miliardi

Ricchi e menefreghisti i dittatoriali emirati, però, non si sono fatti mancare di comprare 32 mila fuoristrada Toyota da regalare ai tagliagole dell’ISIS per i massacri in Siria e in Iraq. 

Dal 2015 le condizioni di lavoro e abitative di 1,5 milioni di lavoratori migranti, che hanno costruito edifici in Qatar per la coppa del mondo 2022, sono state pesantemente criticate. 

Lo Stato ha fatto pochi progressi per migliorare i diritti dei lavoratori migranti nonostante le promesse.

Secondo Amnesty International le autorità del Qatar non hanno indagato sui decessi di migliaia di lavoratori migranti nell’ultimo decennio, nonostante le prove di collegamenti tra morti premature e condizioni di lavoro non sicure.

Le statistiche ufficiali mostrano che 15.021 migranti sono morti nel paese tra il 2010 e il 2019. Ciò non equivale al numero di lavoratori migranti morti a causa delle condizioni di lavoro, in quanto include persone di tutte le età, occupazioni e cause…

Il fatto che un numero elevato di decessi sia classificato come “malattie cardiovascolari” nelle statistiche del Qatar potrebbe oscurare un numero elevato di decessi che sono, in realtà, inspiegabili. Ciò è indicato anche dai dati sui decessi nei paesi dell’Asia meridionale, da cui proviene la grande maggioranza dei lavoratori migranti.

Sporchi dei peggiori crimini e paladini della schiavitù moderna, questo è il Qatar, questi sono i cani del Golfo. Non boicottare tutto questo significa essere complici di crimini immani.