di Cippa
Spesso mi è stato raccontato della vita incredibile che hanno vissuto certe persone. Magari senza velleità eroiche, senza azioni incredibili ma solamente in quanto, nel loro percorso di vita, hanno visto accadere eventi sconvolgenti. Persone che sono passate dalle carrozze ai razzi sulla Luna, ad esempio chi nacque magari a fine 1800 e visse almeno fino al 20 Giugno 1969.
Ricorre infatti oggi il cinquantatreesimo anniversario di quell’incredibile evento che ha cambiato la storia dell’umanità. Chi lo ha vissuto lo racconta come qualcosa di incredibile, quasi di surreale per certi versi. Noi oggi lo pensiamo senza particolari emozioni naturalmente, il punto però è proprio questo: quanto è successo a livello tecnologico dalla fine del 1800 alla fine del 1900 è stato vissuto e compreso molto più di quello che è successo fino ad ora nel nuovo millennio.
L’evento fu sicuramente amplificato dalla “Corsa allo Spazio” che Unione Sovietica e Stati Uniti portavano orgogliosamente avanti dal termine del Conflitto Mondiale, fu un esempio su larga scala della potenza tecnologica e scientifica degli Usa. Quello che però è successo dagli anni 70 ad oggi dal punto di vista scientifico e tecnologico non è da meno, siamo arrivati con sonde su Marte, abbiamo curato malattie incurabili, clonato animali, inventato macchine impressionanti, visto nello spazio profondo e nel microscopico cuore delle forme di vita unicellulari.
Viviamo tuttavia in una sorta di demistificazione totale: non troviamo più eroi, non viviamo più gli eventi di portata storica e mondiale come un tempo. Sembra che ogni cosa che accada sia da dimenticare, tipo «Sì ok bello, adesso avanti un altro». Non c’è la volontà di crearsi degli esempi, attraverso i Social gli eroi e i paradigmi vengono forniti già pronti e omologati. Dimenticandosi per un attimo di leggere il passato come una dicotomia tra nero e bianco troviamo persone incredibili e imprese da sogno fino a un certo momento. Dopo è tutto ovattato, come una musica bellissima e potente sentita da troppo distante per essere apprezzata pienamente.
Lo sbarco sulla Luna è stato qualcosa su cui delle persone hanno creduto, lavorato e per il quale sono state premiate. In America quelli erano e sono Eroi. In Italia il sentimento di orgoglio non esiste più. Non riconosciamo più nulla al nostro popolo, alle menti che donano sapere al mondo. Prendiamo per esempio personaggi come Samantha Cristoforetti, che piaccia o meno per il suo pensiero.
Possiamo dire che sia riconosciuta dall’Italia quanto un Neil Armstrong? Anzi semmai è più vista per i suoi dibattiti appunto su tematiche che con lo spazio c’entrano ben poco. Pensiamo altrimenti a personaggi dell’agonismo come Primo Carnera, Yuri Chechi, innumerevoli altri nel mondo dello sci, delle arti marziali e chi più ne ha più ne metta. Tutti visti e passati oltre. Tutti senza il giusto riconoscimento da parte del loro Stato e del loro popolo.
Quello che hanno fatto al nostro paese, quello che stanno continuando a fare è impedirci di sognare le grandi imprese, impedendoci di compierle. Dobbiamo ricordare a noi stessi e a chi possiamo di staccare le attenzioni dagli eroi che ci propina il sistema, dobbiamo tornare a vedere nel mondo reale cosa possiamo fare e a chi ci dobbiamo ispirare. Dobbiamo sempre puntare alto, desiderare l’impossibile per realizzare il meglio che si possa realizzare, senza desiderio e speranza non riusciremo mai a creare la grandezza.
L’allunaggio è un esempio di ciò che può fare l’uomo quando decide di superare sé stesso, come le imprese di D’Annunzio, le imprese dei 300 alle Termopili. Ricordiamo i grandi esempi del Passato, cerchiamoli nel Presente e proviamo a crearne per il Futuro.
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