Di Luca

Anche quest’anno è arrivato il momento degli esami di maturità, si dice addio all’elaborato ed alla singola prova orale che ha caratterizzato gli esami degli ultimi due anni per ritornare alle 2 prove scritte ed a quella orale. Spariscono per lo meno le buste per l’orale, triste retaggio del ministro Bussetti, ma questo esame di stato rimane ancora ben distante da ciò che vorremmo per gli studenti Italiani.

La rimozione della Tesina per la prova orale ha sancito l’annullamento di quello che era oramai l’ultimo argine contro la spersonalizzazione dello studente. Essa garantiva la possibilità agli ragazzi di poter applicare le conoscenze da loro apprese durante il percorso di studi per approfondire argomenti di loro interesse e creare qualcosa di unico e personale. Per questo motivo dovrebbe essere immediatamente reintrodotta ed abbandonare la modalità binaria con cui vengono costretti gli studenti ad una banale interrogazione vincolata dalle scelte di una commissione.

Oltretutto serve considerare che all’età di 14 anni, quando i ragazzi vengono messi davanti alla scelta della scuola superiore, ben pochi hanno chiaro in mente il campo in cui vogliono specializzarsi e lavorare in futuro. In cinque anni di scuola superiore, in piena adolescenza, è facile che uno studente riscopra sé stesso ed i suoi interessi, che magari non coincidono più con quelli di pochi anni prima. Arrivati quasi al termine del percorso di studio, spesso si preferisce rimanere e finire nella stessa scuola anche se si è capito che quella non è la propria strada. In questi casi la tesina rimane un fondamentale elemento in cui la particolarità dello studente trova spazio e maggiore libertà di espressione.

Ma, nonostante le cose non siano come vogliamo, è tutt’altro che impossibile rompere la monotonia, uscire dagli schemi e dai vincoli imposti dal ministero. Ad esempio con le tracce della prima prova ciascuno può far fiorire qualcosa di personale e, perché no? Anche rivoluzionario.

Prendiamo ad esempio le tematiche proposte quest’anno dal ministero nella prima prova. Molte toccano argomenti mainstream come Clima, Covid, Musica ecc… sicuramente ci si aspetta che ciascun argomento venga trattato secondo la narrativa dominante, è qui che bisogna irrompere e piantare il seme delle proprie idee per far capire che nonostante la propaganda imperante c’è chi non si è fatto plagiare ed ha ben chiaro il mondo che vuole.

Può sembrare banale come gesto, ma il segnale che lancia ha il suo impatto. Immaginate in mezzo alla banalità di tanti scritti, che paiono fatti con uno stampino ideologico, comparire qualcosa di incredibilmente diverso e contrario al pensare comune, irriverente a tal punto da far magari attorcigliare le budella dei benpensanti della commissione che però non possono fare nulla per penalizzarlo poiché chi lo ha scritto ha prestato particolare cura alla stesura del testo, alla forma grammaticale ed alla solidità delle argomentazioni senza mai finire fuori tema.

Leggere serve anche a questo, affinare oltre che il proprio pensiero anche il vocabolario e trovare diversi modi di argomentare.

Per essere élite dobbiamo distinguerci ed eccellere non solo in politica.

Poco conta parlare e cantarsele, nella società fuori dal nostro cerchio di conoscenze l’eccellenza che vogliamo rappresentare deve essere dimostrata con i fatti di tutti i giorni anche in occasioni particolari come ad esempio l’esame di maturità.

Affermarsi come élite fra le mura di scuola o sul posto di lavoro è fondamentale e permette di distinguersi dagli altri sullo stesso piano nel quale il metro di paragone è evidente e si combatte ad armi pari. Se in ogni luogo ci si sforza di dimostrare l’eccellenza solo nel campo politico, è semplice emergere nei confronti di una maggioranza che nella società odierna nemmeno si interessa dell’argomento, allora le nostre parole non destano lo stesso scalpore o ammirazione da parte di coloro con cui ci si confronta.

È come vedere un duello fra due uomini uno a mani nude e l’altro con la pistola, chiaramente dal punto di vista dello spettatore è evidente che sarà l’uomo con la pistola ad avere la meglio, la cosa non stupisce. Ma se i duellanti si sfidano ad armi pari allora sono le abilità e le capacità del singolo a fare la differenza e si dimostra veramente di essere i migliori. Emergere ed essere esempio quando si è in mezzo agli altri, anche in una semplice serata fra amici, ci pone su di un piedistallo dal quale è più facile essere ascoltati, allora sì che sarà possibile trasmettere ad altri i propri valori.

La ricerca dell’eccellenza è da sempre una prerogativa europea ed ancor di più italiana, rendiamo onore alle nostre radici e dimostriamo, contro ogni stereotipo, le virtù della nostra gente.

In bocca al lupo Maturandi!