Roma, 21 maggio – Il movimento del fulmine cerchiato è sceso in piazza in molte città italiane per protestare contro il governo Draghi ed un sistema di potere che sta distruggendo il sistema scuola da decenni. Il governo Draghi è solo l’ultimo in ordine di tempo a mettere mano ad una revisione di spesa per la voce “scuola”: nell’ultimo Def, infatti, sono stati nuovamente recisi i fondi destinati alla pubblica istruzione – intervento questo che porterà entro il 2025 l’Italia all’ultimo gradino europeo per qualità dell’istruzione”.
“Questo ennesimo razionamento – inizia la nota del movimento – in salsa di austerity e decrescita (in)felice sancisce un declino per l’istruzione italiana, voluto (come questo governo) da tutte le forze politiche: dalla maggioranza all’opposizione, infatti, tutti sono sempre stati concordi nel colpire ed occupare la scuola pubblica, fin dai tempi della Gelmini e della legge Aprea. Questa volta però la giustificazione è la peggiore, perché motivato da quella che il governo considera un’irreversibile decrescita demografica. Com’è possibile affrontare il calo demografico tagliando la spesa dedicata alla scuola? Sembra piuttosto una decisione che la favorisce: un’obsolescenza programmata del ‘prodotto’ scuola”.
“Le politiche di decrescita – continua la nota – sono ottuse, stupide, cieche e senza speranza. Condannano al fallimento una Nazione e un diritto primario come quello all’istruzione. Questo governo è criminale e le sue scelte, dettate da interessi privati, bancari e multinazionali, stanno terzomondizzando l’Italia, in favore di svendite e profitto”. “Come Blocco Studentesco – continua la nota – non possiamo che scegliere la via dell’azione contro un governo non politico chiamato a curare il fallimento di una Repubblica intera e non possiamo non rispondere all’appello che Casapound Italia ha lanciato per il corteo del 28 maggio. Fanno ribrezzo le critiche che in queste ore stanno fioccando dalla maggioranza, che a buona ragione teme l’unico corteo d’opposizione da un anno a questa parte. Dopo aver distrutto scuola e lavoro, i cani da guardia dell’antifascismo non possono far altro che dedicarsi alla repressione del dissenso. A tutti i giovani, studenti, ragazzi liberi diamo appuntamento alle piazze e al 28 maggio, per far sentire la voce di una generazione che non si vuole arrendere!”.
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