di Bologna
UN LEGAME COL PASSATO DA PRESERVARE
Purtroppo appare ben chiaro che qualsiasi legame col mondo antico, con la sua spiritualità in particolar modo, è stato abbandonato dal modello d’istruzione a cui oggi si affidano i giovani e soprattutto i giovanissimi.
La religione antica che ha caratterizzato la nostra civiltà per millenni è relegata ad un paragrafetto del libro di testo delle scuole elementari per poi essere riscoperta anni e anni dopo solo dai veramente interessati all’argomento.
Eppure un legame con quel passato spirituale aleggia ancora in mezzo a noi, proprio come secondo il mito facevano gli antichi Dei discesi dal monte Olimpo. Sta a noi riscoprirlo, carpirlo e farlo nostro per riaffidarlo all’Uomo nuovo del domani, prendendo quanto di più buono il mondo antico ha voluto lasciarci in eredità.
ARTEMIDE: SIGNORA DEI BOSCHI
In questo primo approfondimento vogliamo immergerci nella Natura selvaggia dei boschi ellenici alla ricerca di Artemide (Diana, per il pantheon Latino), la dea della caccia.
La gemella di Apollo, che in apparente contrasto con la sorella è il custode di tutte le migliori virtù di una società civilizzata, nasce dall’amore tra Leto e Zeus. È la prima dei due gemelli ad uscire dal grembo della madre per poi aiutarla a partorire il fratello, quasi a voler rappresentare che la sopravvivenza di una società civilizzata e baciata dalle arti e dalle scienze non può sottrarsi a quel legame profondo con la divinità dei boschi, primigenia, tanto che questa è fondamentale nell’atto stesso della sua nascita.
Oltre che amante della solitudine naturale e della caccia tra gli ambienti più aspri e selvaggi, Artemide cela dunque con sé un aspetto materno da non sottovalutare.
La pallida Dea è la signora dei boschi, della Natura incontaminata che lotta e si scontra costantemente con la dimensione umana e pure l’ha fatta nascere. Si avventura tra le foreste più buie, correndo con le fiere, ma non passeggia certo tra gli ordinati ed addomesticati giardini curati da mano di umani.
È quando ci avventuriamo per questi sentieri, quando percepiamo il silenzio che cela la furia che potrebbe scatenare, che veniamo in contatto con Artemide anche in quest’era moderna che tanto ci ha allontanato dalla suddetta divinità.
Il padre Zeus le fa dono dell’eterna verginità da lei stessa richiesta: la Natura è vergine, incontaminata, mai domata da alcuno, è femmina e potente. È capace di affrontare ciclopi e divinità, di impartire ordini ai Titani senza dover ricorrere all’aiuto del padre Zeus.
I suoi fedeli seguaci sono una muta di poderosi cani donatele da Pan e le ninfe che fin da piccola ha scelto come accompagnatrici. La dea della Luna e dei boschi è una spettacolare cacciatrice ma porta un enorme rispetto alle bestie che sanno sfuggirle: la cerva di Cerinea, scappata ai legacci di Artemide, infatti diventerà un animale sacro alla Dea che sarà pronta a riparare ogni torto verso la creatura.
Impariamo a riassaporare la sua presenza ancora oggi. Prendiamoci del tempo per riscoprire la Natura incontaminata che ancora è presente nei paesaggi della nostra Europa. Sediamoci all’ombra di un albero dove l’uomo dei campi arati non osa avvicinarsi per coltivare e respiriamo la brezza di un monte che ancora soffia ad accarezzarci il viso.
Solo allora potremo dire che Artemide è al nostro fianco e che ci ha leggermente sfiorato con la pallida mano prima di tornare a danzare tra i suoi cervi e gli indomiti cinghiali.
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