Fermo, 15 febbraio – “Troppo giovane per votare, abbastanza per lavorare e per morire”, questo il testo dello striscione con cui i militanti del Blocco Studentesco hanno protestato davanti agli uffici della Provincia contro le troppe morti di giovanissimi durante l’alternanza scuola-lavoro. È infatti notizia di ieri l’incidente che è costato la vita ad un sedicenne di Monte Urano mentre effettuava uno stage a Serra de’ Conti.
“L’alternanza scuola-lavoro è un fallimento sotto qualsiasi punto di vista, – si legge in una nota del movimento – è un fallimento su un piano politico, ideale e soprattutto pratico. La scuola dovrebbe essere un luogo di formazione e crescita per i ragazzi, non di sfruttamento. Tutti e due i termini della cosiddetta alternanza sono false promesse: sia la scuola, che viene tradita nella sua spinta educatrice, sia il lavoro che diventa stage, svendita e svalutazione dell’individuo”.
“Ora però, che il prezzo di questa alternanza sia addirittura la vita – continua la nota – è davvero troppo. Giuseppe Lenoci era uno studente ed un ragazzo come noi. La sua morte non è un caso, ma il segno tangibile di tutto quello che non va nel sistema scolastico italiano, dalla mancanza di sicurezza alla scarsa attenzione verso le esigenze degli studenti”.
“La fine di Giuseppe – conclude la nota – va ad aggiungersi a quella di Lorenzo Parelli e non può lasciarci indifferenti. Viviamo in un paese dove solo nel 2021 le morti sul lavoro sono state 1.404, dove gli studenti vengono buttati nel tritacarne dell’alternanza scuola-lavoro, dove ai giovani viene negato il futuro. Non possiamo accettare passivamente tutto questo, vogliamo rifondare una scuola ed una Italia nuove, vogliamo tornare protagonisti, vogliamo che la nostra idea di una socializzazione scolastica si incarni e diventi realtà”.
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