di Saturno

Il wrestling sebbene sia per la maggior parte finzione, può essere comunque intrattenente. Guardando la WWE di una volta, e ancor prima la WWF, ci si possono fare molte risate con un prodotto d’intrattenimento al limite del trash. Una cafonata americana che non pretende di essere altro.

La WWE non è solo “lotta”, ma anche battute, gag, trame tra i lottatori, faide o alleanze. I wrestler più che lottatori sono personaggi di una commedia. Tant’è che la WWE è fonte d’ispirazione per meme. Attualmente tra i più famosi c’è quello di Mr. Mcmahon che annusa i soldi e gesticola per ostentare ricchezza, oppure sotto varie salse John Cena: John Xina, lui che mangia il gelato, lui con la faccia confusa, ecc.

Guardare la WWE di oggi però non intrattiene più. Non diverte, non crea quella voglia di continuare a guardarla. È diventata noiosa. Ma da quando è così e perché?

La WWE (che appunto prima si chiamava WWF) era volgare ed esagerata. Era uno show divertente in quanto volutamente sopra le righe, non era uno show che temeva di essere accusato di essere politically uncorrect, ci si mandava a fanculo a voce e col dito medio, si facevano battute ed insulti espliciti e volgari, anche a sfondo sessuale, anche usando stereotipi “etnici” , insultandosi per il fisico (essere grassi, occhi strabici, ecc.) e dandosi dell’omosessuale.

La WWE ha creato personaggi memorabili, iconici, e divertenti. Riguardando ciò che veniva trasmesso dalla WWE qualche decennio fa ci si può ancora oggi intrattenere e farsi molte risate.

Una delle storie più epiche di questo periodo, che è tra i migliori esempi che si possono fare per spiegare lo stile della WWE all’epoca, è la rivalità tra Sgt. (Sargente) Slaughter e Hulk Hogan. Il personaggio del Sgt. Slaughter era in origine il perfetto stereotipo di militare americano iper-patriottico in stile Sergente Maggiore Hartman di Full Metal Jacket. Dopo un periodo di inattività torna in WWE nel 1990 non più come patriota americano ma come sostenitore di Saddam Hussein, con tanto di divisa militare, guanti neri, copricapo arabo rosso e bianco, e un assistente (il generale General Adnan) con la bandiera irachena che parla arabo.

Fece un’apparizione nel 1990 vestito così sul ring dove prese le difese di Saddam Hussein e della sua invasione del Kuwait. Aveva con sé una scatola di cartone incartata da pagine di giornali americani dove annunciavano il fatto che Saddam Hussein fece catturare degli ostaggi durante l’invasione. Il Sergente diceva che quello era un regalo mandatogli da Saddam, lo aprì e tirò fuori dalla scatola due stivali bizzarri e lui, contento, annunciò che così come Saddam ha conquistato l’Iraq, lui avrebbe conquistato la cintura da campione della WWE e vinto la Royal Ruble. Il tutto mentre il General Adnan, in divisa militare irachena, guardava ispirato verso l’alto gridando frasi incomprensibili in arabo al microfono e agitando la bandiera nazionale dell’Iraq.

Hulk Hogan, anche lui personaggio americano iper-patriottico, ovviamente diventò la sua nemesi. Hogan doveva sconfiggere il Sgt. Slaughter per aver tradito l’America. Nel frattempo era iniziata l’Operazione Desert Shield con cui gli USA lanciarono un’offensiva militare contro l’Iraq e Hogan annunciò sul ring che la guerra sarebbe finita con la resa dell’Iraq appena avrebbe sconfitto Slaughter a Wrestelamnia (l’evento annuale più importante della WWE). Però la guerra finì prima di Wrestlemania e questo tolse sicuramente parte dell’hype.

Il 24 marzo 1991 inizia il match tanto atteso. Ad un certo punto dell’incontro Slaughter sembra avere la meglio e mentre Hogan è steso a terra sanguinante sul volto, tenta di schienarlo stendendogli sopra la bandiera nazionale irachena, ma Hogan si alza, prende la bandiera, la strappa con foga, stende Slaughter con qualche mossa, lo schiena e vince.

Per fare un altro esempio di umorismo politicamente scorretto della WWE, c’è quello del “Right to Censor” (“diritto a censurare”) durato dal 2000 al 2001. Agli inizi del 2000 erano ormai anni che la WWE faceva uso di donne come wrestler. I match tra donne non erano particolarmente interessanti per le capacità delle atlete nell’eseguire le mosse e fingere di colpirsi realmente. Le cosiddette “divas” interessavano al pubblico (che era principalmente maschile) in quanto fisicamente belle e mezze nude. La WWE, per prendere in giro i moralisti che la accusavano di oggettificare le donne, creò nella trama dello show il gruppo di villain chiamato “right to censor” facendolo comportare in modo da farsi odiare dagli spettatori. Composto da 6 wrestler, intervenivano durante lo show soprattutto durante incontri ed eventi riguardanti le divas per dire quanto tutto ciò fosse immorale e che non era dignitoso mostrare le donne in quel modo. Peccato però che di li a pochi anni, ironicamente, la WWE sarebbe diventata quello che allora derideva.

Il 6 maggio 2002 è il giorno in cui la WWF (World Wrestling Federation) cambiò nome in WWE (World Wrestling Entrateniment) dopo una causa legale sul copyright della sigla “WWF”. È in questo periodo che i toni dello stile dello show iniziano a placarsi un po’ come gli altri programmi televisivi sulla scia del politicamente corretto che stava iniziando a imporre standard moralisti alla televisione.

Nel 2007 avviene il tragico duplice omicidio-suicidio di Chris Benoit (uno dei più famosi wrestelr della WWE) in cui Chris uccise moglie e figlio prima di impiccarsi. L’immagine della WWE risentì molto di questo evento, anche perché non erano chiare le motivazioni del gesto di Chris e pertanto furono avanzate varie ipotesi tra cui quella sull’uso di steroidi nel mondo del wrestling su cui fu avviata un’indagine di polizia. Due anni prima, nel 2005, morì il famosissimo wrestler Eddie Guerrero di attacco cardiaco generando già da allora ipotesi sull’uso di steroidi nel mondo del wrestling e della WWE.

Per migliorare la propria immagine, la WWE decise di diventare un programma family-friendly adottando in pieno le PG (“Parental Guidelines”, “Linee guida TV per i genitori”), ovvero delle linee guida statunitensi in merito alla censura di contenuti sessualmente espliciti, volgari e shockanti.

Questo portò a limitare la violenza (in degli incontri di wrestling!) nella WWE: niente più colpi con la sedia in testa o cose che possono fare impressione. Niente più volgarità di alcun tipo, dire anche solo shit, fuck o fare il dito medio diventa vietato. Alle divas non è più consentito posare nude per compagnie esterne alla WWE (come prima avveniva su playboy) e i match “Bra and Panties” (in cui le divas per vincere devono spogliare le avversarie lasciandole addosso solo reggiseno e mutande) non possono più essere svolti.

Gli scontri fisici nella WWE sono sempre stati finti, ma era intrattenente seguirla per tutto quello che c’era intorno, per tutto l’umorismo e gli eccessi che facevano da contorno ai match. La WWE di oggi è patetica senza quella libertà che aveva prima di adottare le PG.

Intere generazioni sono cresciute guardando la WWE in TV prima che adottasse le PG e non sono venute su persone malate o mentalmente disturbate per aver visto in TV Stone Cold che fa il dito medio e si rovescia addosso lattine di birra quando entra sul ring. Il culto del politically correct è frutto della mentalità secondo cui i ragazzi andrebbero cresciuti in una campana di vetro e gli adulti vanno comunque protetti perché hanno una sensibilità che potrebbe essere offesa, ed è questa la mentalità malata che pian piano sta infettando e rovinando tutti i prodotti di intrattenimento.