Udine, 22 gennaio – “Didattica a distanza e morte in alternanza”. È questo il testo dello striscione utilizzato dai militanti del Blocco Studentesco Udine al sit-in organizzato davanti all’Ufficio Scolastico Regionale per protestare contro le morti sul lavoro dei giovani in alternanza scuola-lavoro.
È proprio di ieri la notizia dell’ultima, tragica, morte di uno studente appena diciottenne in alternanza scuola-lavoro, presso un’azienda della provincia. Il ragazzo, morto sul colpo a causa dell’impatto con una putrella, si aggiunge all’infame statistica dei morti sul lavoro in Italia, che solo nel 2021 sono stati 1.404. Un numero spaventoso, che fa rabbrividire una Nazione che è stata pioniera del sindacalismo e delle leggi a tutela dei lavoratori. L’alternanza scuola-lavoro è un aborto, soprattutto se strutturata in questo mondo economico e sociale precario e senza scrupoli.
“È surreale pensare – inizia la nota del movimento – che questo genere di fatti possa ancora accadere nel 2022. È inaccettabile che possa succedere a un qualsiasi genere di lavoratore, diventa ancora più grave che sia successo ad uno studente con una vita intera davanti. In quanto suoi coetanei, in quanto studenti, lavoratori ma soprattutto Italiani non ci bastano più le deboli dichiarazioni che abbiamo letto sui notiziari da parte delle istituzioni. Non ci bastano più le parole di quei sindacati che hanno smesso di difendere i lavoratori per fare bassa politica. Pretendiamo una presa di posizione forte e soluzioni definitive ad un’infamità come l’alternanza scuola-lavoro istituita e messa a regime dalla “Buona scuola” di Renzi e Co”.
“Oggi – continua la nota – ci siamo ritrovati davanti all’Ufficio Scolastico Regionale di Udine perché vogliamo protestare in maniera forte contro un sistema marcio che livella al ribasso sia gli studenti che i lavoratori. Da anni denunciamo l’alternanza come uno strumento di sfruttamento, ed ora a giusto titolo, anche come strumento assassino. Non può esistere alternanza tra studenti e lavoro se il lavoro è quello senza tutele del mondo capitalista occidentale, in concorrenza spietata con multinazionali e terzi mondi schiavisti”.
“Basta morti bianche – conclude la nota – basta con gli studenti gettati in pasto allo sfruttamento, basta con le false promesse. Lo stage va abolito, il sistema economico italiano deve essere riconvertito sull’orientamento sociale ed umano del lavoro. Sicurezza, partecipazione, socializzazione: su questi cardini devono essere impostate scuola e lavoro. La faremo finita con questo sistema, per quelli che ci hanno lasciato e per quelli che hanno ancora una scuola ed una vita da affrontare”.
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