di Bologna
Avete mai pensato di svegliarvi e poter vedere direttamente le stelle? No, non si parla di una nottata in campeggio ma di una vera e propria notte nello Spazio, in un Hotel in orbita.
È l’ambizioso progetto della Orbital Assembly Corporation, industria aerospaziale californiana, che si è riproposta entro i prossimi cinque anni di creare un albergo di lusso in orbita sul nostro pianeta, per permettere a ricchi clienti di vivere un’esperienza di pernottamento mozzafiato.
Neanche a dirlo i costi di un tale soggiorno saranno elevatissimi, ma le varie agenzie private che stanno investendo nella ‘colonizzazione’ dell’Etere ci hanno già abituato al fatto che oltre l’atmosfera terrestre non ci siano graduatorie di merito se non ‘amicizia e quattrini’ e gli esempi sono moltissimi: Bezos ha portato in un ‘tour’ spaziale alcuni amici e per la cifra di decine di milioni di dollari un miliardario giapponese è riuscito ad accedere alla Stazione Spaziale Internazionale.
L’hotel di lusso che la OAC si propone di rendere fruibile al pubblico nel 2027 è solo l’ennesimo esempio di come la tecnologia umana sia migliorata così tanto negli ultimissimi anni, fino ad arrivare a risultati che fino a poco tempo fa sarebbero stati definiti pura fantascienza.
Tuttavia “da un grande potere derivano grandi responsabilità” come ci ha insegnato Spider-man. Gli orizzonti che si spalancano alla nostra specie oltre i ristretti confini del pianeta Terra non possono lasciarci indifferenti. Se è vero che siamo ancora ben lontani da una colonizzazione spaziale a tutti gli effetti è anche vero che le tecnologie di cui disponiamo la renderanno possibile in tempi relativamente brevi (ricordiamo che la Cina ha in mente la costruzione di una stazione robotica automatizzata sulla Luna entro i prossimi dieci anni, e da lì il lancio verso il resto del sistema Solare sarebbe breve visto l’enorme riduzione del costo di carburante che ciò comporterebbe).
Senza nasconderci dietro un dito sappiamo tutti benissimo come oggi siano i Governi ad essere guidati dal denaro e non viceversa. È quindi molto improbabile una svolta ‘autoritaria’ che riassetti gli equilibri dello spazio e metta l’esplorazione spaziale al servizio di un ente pubblico nell’interesse dei cittadini, strappandolo ad un gruppo ristretto di ricchi magnati.
Ma chissà, oltre la Terra le regole possono senza dubbio cambiare, nuovi orizzonti comportano in fin dei conti nuove possibilità di riscatto per chi vuole ed è in grado di afferrarle. Vedremo se qualche mano al servizio della giustizia riuscirà a portare tra le stelle una parvenza di rivoluzione.
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