Roma, 12 ottobre – Si è svolta questo pomeriggio all’Istituto superiore Nomentano di Roma una conferenza sulle Foibe trasformata dalla sinistra in un vero e proprio comizio politico.
“Oggi – inizia la nota – al liceo Nomentano è andato in scena un infame teatrino della memoria a senso unico, in cui nell’aula magna di una scuola pubblica è stato impedito l’ingresso di uditori non simpatici ai relatori della conferenza. Infatti, l’assessore Raimo ed Eric Gobetti, auto-organizzatisi una conferenza privata in uno spazio pubblico hanno poi ben pensato di non ammettere contraddittorio. Prima con i relatori, anche se montate le prime proteste il dietrofront di Raimo aveva portato il professor Micich del museo giuliano dalmata tra gli ospiti, poi con gli studenti e i ragazzi che volevano assistere alla conferenza”.
“Ci chiediamo – continua la nota – se questo vero abuso di potere, perpetrato con le forze dell’ordine schierate in massa fuori dal plesso romano, sia il loro esempio di confronto democratico. Avremmo voluto fare delle domande ai relatori ed ascoltare le parole del professor Micich, ma la democrazia erede del sangue Giuliano-dalmata ha colpito ancora una volta con la sua stupida arroganza, difesa ed avallata dalle forze dell’ordine. Perché il Fronte della Gioventù Comunista ha potuto assistere in tutta tranquillità mentre i militanti del Blocco Studentesco sono stati trattenuti e identificati dalla polizia? Qualcuno ha paura degli scheletri nell’armadio? O chi si chiude dentro i palazzi protetti dagli agenti ha paura del presente?”.
“La scuola – conclude la nota – dovrebbe vergognarsi di quanto successo oggi e la presidenza riflettere sulla scelta dei suoi relatori. Inviteremo di nuovo la scuola ad un confronto sul tema, sperando che i soldi elargiti del municipio non confondano troppo i loro sentimenti democratici”.
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