Trieste, 30 agosto: “Esami da remoto: pericolo variante wifi” questa la frase sullo striscione affisso dai militanti del Blocco Studentesco sull’edificio H3 dell’Università di Trieste, in risposta alle nuove linee guida per l’anno accademico emanate dal Rettore.
“Dopo la pubblicazione avvenuta venerdì sera riguardo le nuove linee guida per l’anno accademico – inizia la nota del Blocco Studentesco – tra tutte le indicazioni è stato particolarmente sconcertante leggere quanto riportato nel capitolo riguardante lo svolgimento delle modalità d’esame del primo semestre”.
“Sarebbe assurdo, – continua la nota del movimento – ma già è la realtà, la discutibile scelta del Rettore di richiedere il Green Pass, dal 3 ottobre, anche per chi deve sostenere gli esami a distanza. Stoltamente credevamo di essere al sicuro almeno all’interno delle mura di camera nostra. Il Rettore invece ci apre gli occhi sulla pericolosità del Covid-19, che a quanto pare rappresenterebbe una minaccia pure su internet (sta forse dando ragione ai complottisti del 5G?). L’unica nota negativa che abbiamo evidenziato è la mancanza di indicazioni su quale anti-virus installare a protezione del proprio PC.”
“Purtroppo, in realtà, c’è poco da ridere – conclude la nota del movimento – e vorremmo sapere con quale autorità e criterio logico il Rettore abbia deciso di estendere, interpretando le norme in maniera fin troppo ampia e fantasiosa, l’applicabilità di questo strumento discriminatorio e inutile ai fini della salute pubblica, sottolineando che il suo utilizzo in ambito universitario e scolastico non consenta comunque di eliminare le restrizioni che ci accompagnano fin da inizio pandemia: mascherina, distanziamento e limite di capienza delle aule infatti rimarranno. L’unica cosa che non verrà assicurata sarà come sempre il diritto allo studio per cui gli studenti universitari pagano tanto profumatamente”.
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