Di Andrea

Notizia di queste ultimi giorni è la volontà da parte del governo Draghi di istituire l’obbligatorietà del possesso del Green pass per accedere a tutti i luoghi di “rischio assembramento”. Quindi la certificazione potrebbe diventare necessaria per entrare nelle palestre, stadi, eventi, discoteche, per salire sui mezzi pubblici e senza escludere anche i locali al chiuso come i ristoranti e i bar.

In questo momento la data scelta per l’entrata in vigore del provvedimento sarebbe quella del 26 Luglio, con discoteche e ristoranti al chiuso in primis a rischio restrizioni.

L’ipotesi (ormai sempre più concreta) è stata avanzata in seguito all’aumento di nuovi casi portati dalla cosiddetta “variante Delta”, la nuova mostruosa mutazione che sta spaventando il mondo intero; inoltre l’obbiettivo più o meno secondario che sia è evidente: incrementare il numero dei vaccini, visto il numero abbastanza alto di persone che decidono di non vaccinarsi o di rimandare la somministrazione a dopo le vacanze per non rischiare di ricevere le dosi durante l’unico periodo di svago e spensieratezza.

Degli occhi attenti però vedono subito le importanti conseguenze economiche che questo provvedimento potrebbe causare, visto che in Italia sono ancora milioni le persone che non sono vaccinate o che non hanno completato il ciclo vaccinale, senza contare che il numero di dosi presenti sul nostro territorio non darebbe seguito alla volontà di incrementare i vaccini dal momento che le dosi fino a metà agosto sono già quasi tutte prenotate. Imporre il Green pass secondo il “modello Macron” e cioè come in Francia, affosserebbe ancora di più e forse definitivamente l’economia italiana già vittima di un anno di chiusure e che attendeva con trepidazione l’attimo di respiro concesso dall’estate.

La questione principale da affrontare, arrivati a questo punto, diventa però concettuale e di principio ancor prima che pratica ed è l’avanzare da parte dei governi di misure restrittive e del controllo capillare sulla popolazione, una tendenza che vediamo riproposta ovunque a livello globale. Viviamo ormai da un anno e mezzo immersi tra lockdown, mascherine, divieti di spostamento, zone multicolore e che ci dicono cosa possiamo fare e fino a che ora come quando si era bambini. La maggior parte delle persone ha accettato tutte queste misure di propria spontanea volontà, agevolando così notevolmente il disegno del sistema: La tanto chiacchierata libertà, sempre sulla bocca di tutti, assume paradossalmente in questi tempi la forma di uno strumento di controllo della persona in quanto libertà inautentica. Infatti, in seguito al compimento di determinate tappe sulla via dell’illimitato, la libertà autentica, quella che nasce da dentro, è stata via via eliminata al fine di completare definitivamente l’abbattimento dell’essere umano per trasformarlo in un consumatore liquido e atomizzato.

Il Green pass è un altro tassello di questa storia del progresso. Un certificato, un codice a barre che secondo il dogma deve diventare la persona stessa e la sua essenza, la quale viene completamente annullata e consegnata nelle mani del capitalismo del controllo che ci considera alla guisa di una mera serie di cifre dalla quale trarne profitto. Quando un uomo non segue più le proprie leggi dettate dall’istinto ma permette che gliene vengano imposte di contrarie ai suoi principi, perdendo così la propria centralità e linearità spirituale smette di essere tale. Appiattendosi alla sola materialità in balia dello sfruttamento e non riuscendo ad imporsi nel proprio tempo, diventa così un servo.