Di Leonardo

Berserk è un fumetto giapponese, ideato da Kentarō Miura, ambientato in un mondo dark fantasy, dal quale sono state tratte due serie tv ed una saga di tre film. Per evitare spoiler, in tutela di chi fosse interessato a recuperare il manga o le opere televisive, si riepilogherà in maniera sintetica la trama su cui si basa l’articolo.

Il protagonista di quest’opera è Gatsu, la cui storia si rivela essere una tela fatta di violenza e sofferenza. Questi, infatti, ritrovato da una compagnia mercenaria vicino alla defunta madre, verrà accolto tra loro e la sua infanzia così destinata all’unico scopo di divenire un guerriero.

Gatsu, una volta cresciuto, proseguirà come mercenario indipendente, passando da un lato all’altro della guerra in corso tra il regno delle Midlands e l’impero di Tudor ma dopo varie peripezie si troverà al servizio di una nuova compagnia mercenaria guidata dal carismatico Griffith, condottiero dall’incomparabile bellezza e abilità nel combattimento.

Non svelando altro sul passato di Gatsu, e invitando a scoprirlo da soli (è da poco uscita una ristampa generale di tutti i volumi del manga) proseguiamo rapidamente nel riepilogo della trama. Dopo diversi anni lo si troverà di nuovo solo, con un segno distintivo inciso sul collo che avrà la capacità di attirare su di lui spiriti maligni, mostri e demoni di vario genere fatti giungere dalla cosiddetta “mano di Dio”, ovvero un gruppo di figure orride e sadiche, distorti equivalenti degli arcangeli nel Cristianesimo.

La situazione di costante pericolo porterà Gatsu a sviluppare un odio viscerale verso la debolezza e verso chi non è in grado di difendersi con le proprie forze.

Ci si trova di fronte a quello che oggi si chiamerebbe “anti eroe”, colui che combatte un nemico spietato e crudele, concedendosi però, di agire di proposito tramite gesti che non rientrano nell’archetipo del super-eroe buono e perfetto. A dimostrazione di ciò, l’atteggiamento di Gatsu nel primo periodo che passa in compagnia di Puck, un piccolo elfo pigro e spensierato, incapace di qualsiasi azione bellicosa, quest’ultimo verrà continuamente insultato ed incitato ad allontanarsi dal protagonista, che arriverà a dire: “voi elfi non avete diritto di rivolgervi a noi uomini”.

La condizione che il protagonista vive però, lo porterà più volte a sbattere contro lo stesso muro. Nonostante egli sia con tutta probabilità l’uomo più forte del suo tempo, non dimostra essere al pari di entità che appartengono al piano metafisico; per quanto egli possa vincere ogni tipo di mostro che si scaglia contro di lui, non ha le facoltà per distruggere qualcosa di così vicino all’essere divino, e dunque, incapace di eliminare i membri della mano di Dio.

È quindi forse uno sciocco? Tutt’altro.

Laddove la maggior parte delle persone si sarebbero arrese, si potrebbe dire che Gatsu esprime un sonoro “me ne frego!continuando imperterrito il suo cammino verso la vendetta. Non per un rifiuto della realtà, ma per una consapevolezza: piuttosto che morire senza combattere è meglio vender cara la pelle fino all’ultimo.

Armato della sua letale spada dalle dimensioni mastodontiche, deciderà di eliminare orda dopo orda l’intero inferno, se necessario, prima di darla per vinta.

Nonostante gli incalcolabili tentativi nemici di abbattere il suo morale rammentandogli la sua natura umana, che lo dovrebbe inevitabilmente condurre al cedimento, egli non si farà dominare dallo sconforto ma anzi sarà animato da un profondo odio che lo porterà a combattere con ogni forza.

Un’opera così cruda e violenta da far rizzare i capelli ad ogni madre iperprotettiva, intenta a lasciare il proprio figlio in una teca di vetro quale è la moralità, si dimostra essere decisamente più formativa del 90% delle opere fumettistiche più comuni.

Berserk riesce a trasportare il lettore a fianco al protagonista portandolo a vivere con lui la fatica, il dolore e i brevi momenti di serenità che attraversano il suo viaggio, riuscendo a trasmettere la voglia di opporsi ai fatalismi e di motivarsi a seguire la propria strada.

Nonostante a primo impatto i disegni e l’ambientazione possano sembrare opprimenti e cupi per qualcuno non appassionato al genere, baciano alla perfezione il contesto e l’adattamento che devono ritrarre; è in particolare grazie a questi se Berserk riesce a far vivere le avventure di Gatsu in prima persona, nonostante sia un personaggio così fuori dal comune.

Questa è a tal proposito un’opera validissima, che porta contenuti altamente rilevanti attraverso uno schema solitamente attribuito a racconti più soft e dedicati ad un pubblico molto giovane, dà di conseguenza una grande possibilità di stabilire dei ponti di dialogo fra persone di varie generazioni; insieme, è anche un ottimo veicolo per trasmettere principi importanti alla gioventù moderna, invasa dai perbenismi e moralismi dell’uguaglianza e dell’evitare il conflitto ad ogni costo, anche se questo dovesse comportare la resa incondizionata.