Roma, 22 febbraio – “Tutto ciò che è grande sta nella tempesta“, è con questo monito platonico che inauguriamo oggi in tutta Italia la nascita di una nuova proposta politica.

“Una proposta che diventa non solo un semplice progetto – inizia la nota di Sergio Filacchioni, responsabile nazionale del Blocco Studentesco – ma un vero e proprio treno lanciato in corsa sul dibattito pubblico. Mentre tutti ragionano su riaprire, non riaprire, riaprire a metà le scuole noi vogliamo un disegno nuovo: rifondare la scuola. Rifondarla non contro gli studenti ma con gli studenti, in un’ottica di partecipazione attiva incardinata sulla parola d’ordine socializzazione“.

“Un anno di covid – continua la nota – ha portato alla morte un sistema scolastico già allo stadio terminale. Siamo sicuri che un banale ritorno alla normalità sia ciò che serve? Rispondiamo noi: no! Se la normalità è quella delle scuole azienda, fatte di nozionismo e atomizzazione, preferiamo vederle chiuse per sempre. Un anno di covid ha ucciso i rapporti sociali che fondano l’educazione individuale, facendo migrare i corpi in una posizione statica e le menti in un mondo virtuale. Non è questo che vogliamo”.

“Noi vogliamo vivere – continua – vogliamo respirare aria nuova. Una rifondazione della scuola e dell’università può passare esclusivamente dai suoi protagonisti attivi: noi. Vogliamo il rientro totale degli studenti nelle scuole come membri attivi della didattica, della manutenzione, della gestione amministrativa e sindacale. Vogliamo abolita la didattica a distanza, morte cerebrale e fisica di ogni socialità umana. Vogliamo liberare le scuole e le università dalla cultura generale fatta di compartimenti stagni, che allontana il sapere dall’agire e dalla vita quotidiana. Vogliamo che si sviluppino insieme agli studenti percorsi nuovi di didattica fuori dalle scuole: nel lavoro, nell’ambiente, nella ricerca”.

“Ciò che vogliamo – conclude la nota – è una rivoluzione totale del concetto stesso di scuola, che abbiamo stilato in un manifesto ideologico consultabile da tutti sui nostri canali. Non vogliamo stasi, ma movimento. Non vogliamo che socializzazione scolastica sia studiata o rinchiusa, ma bruciata, dibattuta, criticata! Bruciate questo manifesto, rubatelo, fatelo vostro e portatelo nella realtà con tutte le forze. Con oggi affermiamo un’idea semplice ma allo stesso tempo grande: la storia non è finita, ma sempre da rifare. Socializzazione è qui e ora, nella tempesta dell’Italia“.