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Verona, 5 dicembre 2011 – “Per l’ennesima volta ci siamo scontrati contro un muro di gomma, che ha nuovamente impedito l’organizzazione di un incontro culturale sul poeta veronese Berto Barbarani, benché tutte le richieste siano state stilate secondo la procedura”.
Ad affermarlo è Martina Poli, eletta Consigliere di facoltà a Lettere e filosofia alle votazioni di maggio 2010.
Nel mirino il Preside di Lettere Guido Avezzù, reo di aver prima trattato la vicenda in modo poco chiaro, poi di non aver nemmeno più risposto alle missive inviategli dalla rappresentante di lista; nonché il Rettore Mazzucco e il direttore di dipartimento Romagnani.
“Già a maggio Avezzù non ha approvato questa nostra richiesta – spiega Poli – sostenendo di dover aspettare la pubblicazione di uno specifico regolamento in merito alla concessione di spazi ai gruppi studenteschi per le loro iniziative, del quale non si ha mai avuta alcuna notizia.
Iter burocratici che, come d’abitudine, valgono solo per noi: dalla settimana scorsa un’aula al piano terra è stata letteralmente regalata, per non è dato sapere quali finalità, al collettivo di sinistra ‘Studiare con Lentezza’, mai presentatosi a regolari elezioni ma che gode di enormi privilegi. Collettivo che ad aprile tentò in tutti i modi di far revocare l’aula concessaci per la presentazione del romanzo ‘Nessun dolore’, ed il mese successivo diffuse una petizione atta ad estromettere il Blocco Studentesco dalla politica universitaria”.
“Da quando abbiamo iniziato l’attività in Università – interviene Marcello Ruffo, responsabile veronese di CasaPound Italia – siamo sempre stati sottoposti ad un fuoco incrociato, palesemente atto a negarci la parola.
Con la presa di posizione odierna vogliamo dimostrare che CasaPound non è disposta ad accettare queste ingiustizie ai danni del proprio organo giovanile”.
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