di Tommaso
Ci eravamo lasciati il mese scorso con l’invito a guardare la prima stagione della bellissima serie tv prodotta da Bavaria Fiction ed eccoci qua ora a parlare invece del secondo capitolo della serie.
Di cosa parla? Come nella prima serie lo snodo narrativo non è uno solo, questa volta addirittura triplo, il che regala ancora più suspance.
“Wrangel contro Von Reinhartz”: Il folle comandante della prima stagione contro un nuovo e fantastico personaggio.
Mentre la propaganda tedesca ha deciso di insignire della croce al merito il generale Wrangel, nonostante l’ammutinamento di cui a Berlino si è preferito tacere, l’esperto capitano Von Reinhartz per salvare l’equipaggio dell’U-822 da un attacco di cacciatorpediniere porta il sommergibile decine di metri sotto una nave civile che sta affondando, sfruttando i cadaveri per impedire alle navi nemiche di individuarlo.
Tornato a La Rochelle gli viene assegnato un nuovo importantissimo incarico, trasportare tre ufficiali delle SS e una valigia carica di dinamite fino alle coste statunitensi, ma Von Reinhartz è ormai stanco della guerra e decide di disertare, consegnando il suo sommergibile agli americani assieme ai codici per decifrare i messaggi e porre così fine alla guerra. Quando il comando tedesco scopre le intenzioni del comandante decide di liberare Wrangel (nel frattempo incarcerato per l’ammutinamento dell’U-612) e mandarlo a caccia di Von Reinhartz, con l’ordine di affondarlo.
Oltre alla tanta, spettacolare, azione c’è di più.
I sentimenti contrastanti dei marinai, chi stanco di una guerra mai capita fino in fondo che sosterrà il disertamento, chi invece, un po’ per fanatismo e un po’ per amor patrio, vuole combattere fino alla fine, illudendosi che la guerra possa ancora essere vinta. Ma soprattutto la fantastica contrapposizioni fra i due comandanti, l’umano e dolce Von Reinhartz, pur senza mai perdere autorevolezza, contro il pazzo e spietato Wrangel, disposto a tutto pur di accrescere la propria fama.
“La résistance!”: Ci eravamo lasciati con Simone che vede morire la cellula delle Brigate Internazionali di La Rochelle e ci ritroviamo con la ragazza che aiuta una famiglia ebrea portando loro da mangiare. Verrà però scoperta e uccisa e così il testimone passa alla sua coinquilina, Margot Bostal.
Margot e la famiglia ebrea scappano da La Rochelle cercando di giungere in Spagna, ma il capo della polizia segreta Forster ha un nuovo aiutante, un delinquente del posto: Anatole Desjesquier. Assieme si opporranno con ogni mezzo alla fuga e sapranno regalarci un finale mozzafiato.
“American Boy”: La prima stagione si era conclusa con Hoffman che, sopravvissuto all’ammutinamento e agli interminabili giorni su una zattera alla deriva, si presenta nello studio di Jack Greenwood, l’uomo che aveva trasportato a bordo dell’U-612, chiedendo un aiuto per tornare in Germania.
Jack invece si approfitta di lui e lo ricatta, proteggendolo dalla polizia in cambio dei segreti militari tedeschi.
Klaus nel frattempo fa la conoscenza di alcune persone che potrebbero aiutarlo a tornare a casa, ma quando scoprono che ha aiutato Greenwood la sua posizione è ormai compromessa e da Berlino arriva l’ordine di eliminarlo.
In conclusione, il mio consiglio è, di godersi anche questa stagione. La sfida fra i due comandanti è avvincente e ricca di colpi di scena inaspettati, le avventure di Hoffman tengono con il fiato sospeso anche per una certa empatia che si crea fra l’ormai ex comandante e lo spettatore, e anche la fuga della famiglia ebrea non è raccontata alla solita logora maniera.
Bavaria Fiction non si è ancora sbilanciata su una possibile terza stagione, anche se il finale ci fa pensare che questo bellissimo racconto andrà avanti.
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