È per un futuro come questo che ti stai impegnando ogni giorno nello studio, e per il quale la tua famiglia sta facendo sacrifici? Questo significa che un domani ad indirizzare tutte le scelte del nostro ateneo potrebbero essere delle imprese, quasi sicuramente multinazionali, che sorge spontaneo dubitare abbiano come interesse primario il bene della collettività, che nella fattispecie si esprime anche attraverso la pluralità dei corsi di laurea disponibili e della qualità degli insegnamenti assegnati ad ognuno di essi; anziché il mero profitto soddisfando le proprie esigenze. Il principale pericolo è che, di questo passo, le università si debbano rivolgere a finanziatori PRIVATI per pareggiare i propri bilanci. Ciò gli è perfettamente consentito dall’articolo 16 della suddetta legge, secondo il quale è necessario solamente il consenso da parte della maggioranza assoluta del Senato Accademico (con conseguente benestare del Ministero dell’Istruzione) per trasformarsi in fondazioni di diritto privato, smantellando quindi qualsiasi principio di Stato Sociale. La Legge 133 del 2008 (entrata in vigore in sordina ad agosto, senza l’intervento di nessuna “opposizione” ad annunciare proposte di referendum) all’articolo 66 prevede un taglio ai fondi ordinari per un totale di quasi 1,5 miliardi di euro per il quinquennio 2009-2013.
Dal 2010 la legge in materia prevede una graduatoria presumibilmente meritocratica (stilata da un’agenzia pubblica di nome Anvur) per stabilire i finanziamenti da destinare agli atenei, e quello scaligero classificatosi penultimo tra quelli “promossi” ha ottenuto meno rispetto agli anni precedenti, con la conseguenza che ciò che manca dev’essere raggiunto attraverso i contributi studenteschi. Ovvero a nostre spese.
NOTA INTEGRATIVA SULLA NORMATIVA DI LEGGE
“Aumento preceduto da quello dei biglietti di autobus e treni – conclude Poli – senza che al contempo vi sia un tangibile incremento dei servizi. Stiamo vivendo una situazione grottesca, che rende quest’ateneo sempre più inaccessibile ed esclusivo”.“Per questo anno accademico che a breve inizierà, abbiamo tutti ricevuto un aumento della retta, ora supera gli 800 euro – prosegue Martina Poli, Consigliere di facoltà a Lettere e Filosofia – senza risparmiare nemmeno gli studenti delle fasce di reddito più basse”.“La legge 133 del 2008, che apre la strada per la privatizzazione dell’istruzione italiana, qui a Verona sta sortendo gli effetti previsti”, commenta Alessandro Gandini, coordinatore regionale del movimento.L’azione dimostrativa, accompagnata dall’affissione di due striscioni a tema e da un volantinaggio, è stata realizzata dalla lista Blocco Studentesco.Così stamane si presentava l’Università di Verona nella sua sede principale. VERONA, 12 SETTEMBRE 2011 – Segnaletica recitante “Proprietà privata, vietato l’accesso al sapere” in tutti gli ingressi, e nel Chiostro di San Francesco pieno di banchetti informativi per i nuovi iscritti, cartelli con messaggi quali ‘alt’ ‘alla larga’ e ‘via’ come quelli presenti fuori dal deposito di Paperon de’ Paperoni.
Link utili
http://www.camera.it/parlam/leggi/08133l.htm
http://it.wikipedia.org/wiki/ANVUR
classifica università
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Cronache/2009/07/24/pop_universita.shtml
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