Roma, 8 marzo – Questa mattina circa cento ragazzi del Blocco Studentesco, insieme a militanti del Movimento Studentesco Nazionale, hanno occupato la sala dell’Istituto Galileo Galilei in via Conte Verde, sede dell’assemblea plenaria della Consulta Provinciale degli Studenti di Roma, per denunciare «la situazione di stallo causata dalla cattiva gestione del consiglio di presidenza, a maggioranza composto da esponenti di centrosinistra». Al termine delle proteste il segretario della Consulta Provinciale degli Studenti di Roma, Federico Trombettoni, si è dimesso. «Era l’unica scelta che poteva effettuare vista la fallimentare gestione della Consulta e le recenti offese ai ragazzi morti ad Acca Larentia», dichiarano in una nota Alessandro Buccheri ed Emilio Leonardi, rappresentanti del Movimento Studentesco Nazionale in Consulta. «È inaccettabile quanto detto e fatto dai membri della presidenza appartenenti alla lista ‘Cambia canale’ – afferma dal canto suo Daniele Castellani, consigliere in quota Blocco Studentesco alla Cps – Le loro promesse elettorali a più di un anno dal loro insediamento sono rimaste tali: non c’è un giornalino della Consulta, non c’è un rimborso spese per i partecipanti all’assemblea, il numero di assemblee plenarie è diminuito e non aumentato, non c’è la pubblicazione del bilancio sul web».
«Iniziative proposte e votate dagli studenti – spiega l’esponente del Blocco Studentesco –, come la conferenza sulle foibe, sono state respinte per mancanza di fondi. Fondi poi magicamente riapparsi a settembre, quando il cantante Brusco ha intascato più di 10 mila euro dalle casse della consulta per un concerto a cui hanno partecipato alcune decine di studenti». «Sotto accusa» anche le parole pronunciate dal segretario Federico Trombettoni e dal presidente della Cps Andrea Capalti, nell’anniversario della strage di Acca Larenzia il 7 Gennaio scorso. «È vergognoso che dopo 33 anni da una strage che uccise tre ragazzi neanche ventenni ci sia chi ancora inneggia a ‘10 100 1000 Acca Larenzia’. Forse c’è chi ha nostalgia di quegli anni, dell’antifascismo militante e dell’odio politico che tanto sangue ha sparso nel nostro paese. Sicuramente non il Blocco Studentesco, che anzi con l’occupazione di oggi – conclude il consigliere della Cps Lorenzo Barisano – pretende le dimissioni immediate di questi individui».
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