Di Tommaso
La Ligue 1 è finita, la Serie A riparte, anzi no, forse, vedremo. Al Liverpool assegneranno il titolo? E le coppe?
Mentre questi argomenti tengono banco sui quotidiani sportivi, ecco la notizia che non ti aspetti: “Gascoigne viola il lockdown per andare al pub”.
Una vita all’insegna degli eccessi quella del buon Gazza, la sua carriera è stata inevitabilmente segnata da espulsioni, scherzi ma soprattutto dall’alcolismo.
Quell’alcolismo che nemmeno oggi riesce a controllare e ha pagato a caro prezzo. Già, perché se in età giovanile ha compromesso la sua carriera, questa bravata ha rovinato la sua relazione. L’attuale compagna Wendy Leech infatti lo ha lasciato ed è andata a vivere da sola nel Lincolnshire.
Il talento, e Gazza ne aveva tanto, non basta, viviamo nell’epoca di Cristiano Ronaldo, che ha fatto della professionalità il suo marchio di fabbrica: il primo ad arrivare agli allenamenti e l’ultimo ad andarsene, il nostro eroe invece ai tempi del Tottenham andò a recuperare un pallone finito in un bosco durante un allenamento… si ripresentò al campo il giorno seguente!
Viviamo l’epoca delle interviste compassate e all’insegna del politicamente corretto, ai tempi della Lazio Paul rispose a un giornalista semplicemente con un rutto.
Abbiamo vissuto l’epoca di Totti, ritirato a 41 anni e con l’ultimo gol in Champions League a 40, Gascoigne invece a 33 anni iniziava la parabola discendente della sua carriera.
Gazza si è presentato nudo a cene di squadra e ha segnato gol nel derby di Roma al 90’ minuto: Gazza era questo, talento e sregolatezza.
Gascoigne è diventato, nonostante la poca professionalità, un’icona soprattutto fuori dal campo, una figura di culto per tanti appassionati che proprio non riescono a farsi trasportare da figure troppo serie, fenomeni certo, ma eccessivamente austere per elevarsi a miti.
Always by your side Gazza!
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