PERUGIA, 9 SETTEMBRE: “Biglietti salati, orari sballati, studenti appiedati”. E’ questo il testo riportato sullo striscione che il Blocco Studentesco ha affisso in mattinata sotto gli uffici del provveditorato, durante un sit in di protesta.
“Siamo qui – affermano i militanti del Blocco – per esprimere il nostro dissenso riguardo l’ennesima politica di rincari. 50 centesimi in più a biglietto, un aumento del 30 per cento del costo degli abbonamenti, rincari che andranno a colpire gli studenti, le loro famiglie, i pendolari. Gran parte parte dei cittadini quindi, che si ritroveranno a dover spendere dei soldi in più per raggiungere scuole e posti di lavoro.
Oltre al danno però, c’è anche la beffa: gli aumenti indicati non corrisponderanno come si potrebbe pensare ad un miglioramento dei servizi, tutt’altro. Si comincia con un taglio delle corse dei bus che, per fare un esempio, solo nelle zone di Todi e Marsciano ne eliminerà circa una ventina, per poi arrivare al mancato slittamento degli orari delle corse “scolastiche”, richiesto dagli utenti per adeguare quest’ultime ai nuovi orari di ingresso ed uscita dagli istituti, dettati da una legge che fra le altre cose porterà le ore di lezione da 50 a 60 minuti cadauna”.
“Questo – prosegue il Blocco Studentesco – farà si che gli studenti vadano incontro a dei disagi non indifferenti, visto che gli orari delle corse dei mezzi non coincideranno più con gli orari di uscita dalle scuole; sarà impossibile oltretutto ovviare al problema con dei permessi di uscita anticipata, perché i minuti di assenza che in questo modo si andrebbero ad accumulare non permetterebbero agli studenti di rientrare nel nuovo limite di frequenza necessario per non perdere l’anno.
Anche le scuole però verranno colpite dal mancato provvedimento, in quanto saranno costretti nei limiti del possibile, a modificare la disposizione delle ore di lezione prevedendo magari dei rientri pomeridiani che altro non faranno che aumentare i costi di gestione dell’istituto”.
“La nostra protesta – conclude il Blocco Studentesco – non vuole essere qualcosa di campato in aria a cui nessuno farà caso, ma un modo per ribadire che la strada intrapresa dagli enti preposti è quella sbagliata, perché non porta alla soddisfazione dei bisogni dei cittadini; e se quest’ultima, come sembrerebbe, non è la finalità delle azioni di chi ci amministra, allora toccherà poi ai cittadini fare le scelte del caso, quando sarà il loro turno all’interno dei seggi elettorali”.
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