Roma, 24 maggio – Il movimento del fulmine cerchiato appoggia la lista di CasaPound Italia – Destre Unite alla tornata elettorale continentale del 26 maggio.
“Abbiamo deciso anni fa – inizia la nota del Blocco Studentesco – di indicare alla gioventù italiana la via per conquistarsi il futuro: dalle scuole, alle consulte fino alle università il nostro movimento si è sempre posto all’avanguardia. Abbiamo combattuto contro tutti i governi che hanno tentato di rovesciare la scuola pubblica per trasformarla in una grande azienda, dalla Gelmini a Renzi passando per i “Baroni” di Mario Monti. Non possiamo, non dobbiamo, esentarci dal combattere la stessa battaglia che ora si sposta oltre i confini nazionali. Il futuro della gioventù italiana è fuori dall’Unione Europea: fuori dai suoi folli vincoli di bilancio che impongono tagli e austerità, fuori da una moneta unica gestita da una banca centrale che strozza le nazioni, fuori da un sistema che ogni anno inonda di fondi i progetti Erasmus mentre dimentica l’istruzione pubblica, fuori dal grande gioco dell’immigrazione selvaggia che pone i nostri giovani in concorrenza con manodopera sottopagata”.
“Uscire dall’UE – continua la nota – è l’unica via percorribile dall’Italia. Siamo consapevoli che CasaPound è l’unica forza politica che continua a battersi per l’exIT, per questo chiediamo a tutti i ragazzi e ragazze che hanno avuto la forza di sostenerci nelle scuole per le nostre sacrosante battaglie di usare il voto del 26 maggio per dare una scossa forte a questa Nazione e mandare all’Europarlamento lo stesso tipo di persone che hanno conosciuto sotto il fulmine cerchiato”.
“Oggi – conclude la nota – è una data simbolica per l’Italia. Il 24 maggio è l’anniversario dell’entrata in guerra. Contro chi oggi vuole il dissolvimento dei confini in nome della libera circolazione del denaro, noi affermiamo con forza il dovere sacro di difendere questa Nazione. La gioventù italiana non è in vendita, il nostro futuro non si compra con erasmus e roaming dati. La nostra Europa, a cui crediamo, non è una banca: è una civiltà millenaria, una comunità di popoli che non potrà sorgere dall’imposizione burocratica di una qualunque BCE, ma solo da un comune sentire. Ma per adesso, contro i nemici di fuori e di dentro, il nostro voto è un fante in trincea”.
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