Di Jean
14 dicembre 2024, a mezzanotte, è entrato in vigore il tanto discusso Nuovo Codice della Strada voluto dal Ministro dei Trasporti Matteo Salvini. Numerose le modifiche apportate alla versione precedente: le più controverse sono gli aumenti delle sanzioni per illeciti come l’eccesso di velocità o la guida in stato di ebbrezza. Se per esempio prima il superamento dei limiti di 10 chilometri orari costava una multa fino a 42€, il limite massimo ora è innalzato a 169€. Invariati i limiti al tasso alcolico consentito per la guida ma inasprite le sanzioni: fino a 2170€ se l’etilometro rileva una quantità dallo 0,5% allo 0,8%. Per quanto riguarda la guida sotto effetto di stupefacenti si arriva a sanzioni fino a 6000€, arresto fino ad un anno e sospensione fino a due anni della licenza di guida. Se si è pressoché tutti concordi nel considerare giuste le sanzioni a chi si mette alla guida drogato, fanno discutere i parametri che determinano la positività agli stupefacenti. Per esempio se si viene fermati da una pattuglia ventiquattro ore dopo l’uso di hashish (magari avvenuto in un paese dove quest’ultima è legale), ossia quando l’effetto psicotropo è più che esaurito e si viene sottoposti al tampone salivare, con tutta probabilità si risulta positivi subendo così le predette sanzioni. Ergo, chi fa uso abituale di stupefacenti rischia la patente ogni volta che si mette al volante anche se lucido. Lungi da chi scrive difendere il consumo di droga, sia chiaro, ma non si può non notare l’assurdità di questo divieto. Se la riforma al Codice della Strada ha finalità preventive, punire chi ha tracce di droghe seppur lucido non aiuta in alcun modo a rendere le strade più sicure.
Misure più stringenti sono giustificate dall’urgenza di ridurre gli incidenti stradali e conseguentemente il numero di feriti e vittime. Con un post sui social il ministro Salvini ne fa notare i frutti sottolineando un calo degli incidenti mortali nelle due settimane successive al 14 dicembre. Una diminuzione che però seguita da più di vent’anni: dalle oltre 7000 vittime del 2001 si è passati alle poco più di 3000 del 2023 malgrado un aumento dei veicoli in circolazione. I dati degli ultimi due decenni parlano chiaro: le strade italiane sono sempre più sicure registrando un netto calo sia degli incidenti fatali sia di quelli minori.
Nessuna emergenza sulle strade italiane ma, al contrario, le statistiche parlano di una circolazione sempre più sicura. Viene quindi da chiedersi qual è il senso dell’ inasprimento del Codice della Strada.
Emanazione del governo Meloni, il nuovo codice stradale è perfettamente in linea con la politica securitaria e poliziesca di quest’ultimo . Non a caso contemporaneamente al Nuovo Codice della Strada si parla del DDL sicurezza. Tale decreto prevede tra le varie cose un inasprimento delle pene per manifestazioni non autorizzate e per resistenza passiva (in caso per esempio di blocchi stradali) nonché l’obbligo da parte delle università di segnalare ai servizi segreti studenti e professori politicamente schierati. Leggi repressive, volte a scoraggiare il dissenso tutte racchiuse in un decreto che contiene punti ampiamente condivisibili come rimpatri più facili immigrati clandestini. Un vero e proprio Cavallo di Troia presentato come un antidoto alla microcriminalità dilagante ma volto in realtà a colpire chi dissente. Non è una novità che provvedimenti liberticidi vengono presentati come benefici e nell’interesse collettivo: si pensi per esempio alle assurde misure degli anni del covid tra coprifuoco, lockdown e restrizioni varie.
E come tali misure, pure il codice della strada modificato fa leva sull’irrazionale sentimento della paura nonché sul bisogno di sicurezza pertanto viene ripetuto che solo attraverso un inasprimento di pene e sanzioni si potrà avere una viabilità ancor più sicura. Il prezzo da pagare, in senso letterario, è alto: una minima infrazione può costare anche centinaia di euro. Un’ulteriore rischio per le classi sociali medio-basse sempre più impoverite per le quali poche centinaia di euro fanno la differenza.
Commenti recenti