Roma, 30 ott – Dopo quasi 3 anni dalla tragedia – nel gennaio 2022 – della morte in alternanza scuola-lavoro di Lorenzo Parelli, si trovano oggi sì delle responsabilità individuali, ma non la condanna ad un intero sistema che prendendo dei singoli lavoratori come capro espiatorio delle proprie colpe, continua a non essere scalfito.
Il 21 gennaio 2022 Lorenzo rimase schiacciato da una barra di acciaio pesante 150kg durante il suo ultimo giorno di stage ad Udine, mostrando con il suo sacrificio tutta l’inumanità dei Pcto e della Legge 107. Questa sentenza però non condanna un meccanismo di sfruttamento, sempre di più in mano a privati e multinazionali, ma dei singoli lavoratori: condannati, con il rito abbreviato, per omicidio colposo con l’aggravante della violazione delle norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro, a 3 anni di reclusione Claudio Morandini, l’operaio che quel giorno era affiancato al 18enne e che si era allontanato dalla postazione, e a 2 anni e 4 mesi Emanuele De Cillia, il tutor aziendale, assente il giorno dell’incidente a causa del Covid. Invece, è stato accettato il patteggiamento di 3 anni per l’imprenditore Pietro Schneider e una sanzione di 23 mila euro per la sua azienda. Fumo negli occhi per l’opinione pubblica.
Come Blocco Studentesco riteniamo umiliante questa sentenza, che mette alla sbarra le singole colpe, mentre si dovrebbero cercare più accanitamente le responsabilità politiche di questa concezione di scuola che dal 2015 manda gratis gli studenti sui posti di lavoro, incentivando precarizzazione e sfruttamento nel nome della legge di mercato. Un sistema che, oltre Lorenzo, ha mietuto altre giovani vittime. E continua a mietere vittime anche tra i lavoratori “adulti” che condividono con gli studenti spazi di lavoro insicuri e ritmi serrati. Un sistema contro il quale non smetteremo mai di lottare affinché cada rovinosamente a terra.
Blocco Studentesco
Commenti recenti