La nostra identità non è un ricordo da conservare ma un progetto di riscossa: mai come oggi gli studenti e i giovani si trovano nella duplice difficoltà di non sapersi riconoscere e di non sapersi immaginare un futuro da protagonisti. Di fronte agli effetti assassini del capitalismo finanziario e della globalizzazione (l’unico vero “neocolonialismo” che vuole estirpare la nostra storia servendosi di “truppe straniere” e “intellighenzia locale”) è necessario coniugare al presente il verbo essere e costruire un’identità che sia dinamica, irrequieta, attiva e soprattutto futurista. Al culto del ricordo preferiamo la bellezza di ciò che è inattuale: quel che è contrario agli sporchi interessi di oggi ma che resta sempre giovane come Ulisse, Enea e gli Argonauti.

Identità e riscossa

Contro la scuola del precariato e della decostruzione vogliamo una scuola sociale, identitaria e giovanile: una scuola dove allenamento, fatica, sacrificio, scoperta e superamento delle proprie fragilità facciano rima con il desiderio di migliorare nel corpo e nella mente. Una scuola finalmente “sportiva” che metta al centro della formazione il corpo in movimento per una crescita integrale dell’individuo in rapporto con la natura, la tecnologia e soprattutto la sua comunità. Una scuola dove pensiero e azione vanno di nuovo d’accordo. Contro le riforme dei tagli e del depotenziamento, dello sfruttamento gratuito e del pensiero unico antifascista; siamo pronti a farci portavoce di tutti gli studenti che sentono nelle loro corde la voglia di cambiare un sistema grigio e omologante. Perché questa nostra Patria – Italiana quindi Europea – non ha bisogno né di conservatori né di progressisti: ma di ragazzi e ragazze che sappiano incarnare la sua missione rivoluzionaria.

Blocco Studentesco