Di Sara

La Direttiva Hannibal, un ordine operativo delle Forze di Difesa Israeliane (IDF), autorizza l’uso di misure estreme per prevenire la cattura di soldati israeliani da parte delle forze nemiche. Questa direttiva permette azioni che possono includere l’uccisione dei soldati stessi per evitarne la cattura e proteggere i segreti di stato. Introdotta negli anni ‘80, è stata invocata in diverse occasioni durante le guerre israeliane.

Il 7 ottobre, la Direttiva Hannibal è stata nuovamente attivata. Diverse fonti riportano che la direttiva ha causato la morte di soldati e civili, sebbene i numeri precisi siano contestati e vaghi. L’IDF ha rapidamente attribuito molte di queste morti ad azioni nemiche, ma la realtà suggerisce che l’applicazione della direttiva ha significativamente aumentato il bilancio delle vittime civili.

Storicamente, il governo e le forze armate israeliane hanno sfruttato le narrazioni mediatiche per attribuire la colpa agli avversari, deviare le critiche e mantenere il sostegno pubblico. Nel caso dell’incidente del 7 ottobre, questa strategia è stata evidente. Le dichiarazioni ufficiali hanno subito inquadrato le vittime come il risultato dell’aggressione nemica, una narrazione prontamente adottata dai media simpatizzanti.

Come menzionato nell’introduzione, la Direttiva Hannibal è stata impiegata in diversi conflitti nel corso degli anni. Uno degli episodi più significativi risale alla guerra di Gaza del 2014 (quella che tutti sembrano aver scordato), in particolare a Rafah, dove l’attivazione della direttiva ha portato alla morte di decine di palestinesi mentre l’IDF cercava di impedire la cattura di un singolo soldato.

Il disprezzo apparente di Israele per la vita umana si estende oltre la Direttiva Hannibal. Recenti scoperte, come le fosse comuni rinvenute nei pressi degli ospedali di Gaza, evidenziano una narrazione più ampia e preoccupante. Le fosse comuni, secondo le indagini di Al Jazeera, contengono i corpi di numerose persone, molte delle quali erano civili e medici, inclusi donne e bambini. La vicinanza di queste fosse alle strutture mediche suggerisce un tentativo deliberato di usare il caos e la distruzione della guerra per nascondere le morti. È preoccupante notare che i media italiani abbiano quasi completamente ignorato queste scoperte.

Se un’altra nazione avesse compiuto simili atti, i media non parlerebbero d’altro. Invece, si è assistito a un silenzio quasi totale, una realtà triste e desolante, la quale, però, non sorprende nessuno