Milano, 19 giugno – Ieri otto militanti del nostro movimento sono stati condannati per resistenza a pubblico ufficiale a seguito di un volantinaggio svoltosi nel 2020 in occasione delle nostre manifestazioni contro le misure restrittive imposte dal Governo Conte nelle scuole di tutta la penisola. “L’Emergenza non è uno Stato” era il motto di una campagna di proteste spontanee e non-violente.

Proteste contro Conte-Azzolina

L’azione svoltasi in molte scuole italiane voleva testimoniare l’assurdità delle misure imposte nelle scuole in occasione del Covid19 e denunciare la peggiore truffa nella storia d’Italia perpetrata ai danni dei contribuenti ovvero l’acquisto dei famigerati ‘banchi con le rotelle’ da parte dell’allora Ministro dell’istruzione Azzolina: 324 milioni di euro che sarebbero bastati per sistemi di aerazione in tutte le classi. “La nostra sola responsabilità è quella di aver fatto un’azione di protesta contro il Governo Conte bis, colpevole a nostro avviso di aver costretto generazioni di studenti a vivere in un terrore del tutto ingiustificato dalle evidenze, dando sponda e modo a speculazioni economiche di guadagnare miliardi sulla distruzione di socialità e comunità all’interno delle scuole. Quella che voleva essere un’azione goliardica ed irriverente ha evidentemente colpito nel segno visto l’impegno repressivo che da Milano a Firenze (entrambe di amministrazione Pd) ha colpito i nostri studenti. Oggi più che mai dopo 4 anni possiamo affermare dalla libertà che ci siamo guadagnati con la lotta politica di dire: avevamo ragione noi“.

Fallimento del sistema scuola

“Dagli scandali Aifa-Speranza al Pfizergate sappiamo bene oggi più di quattro anni fa che la gestione del Covid19 da parte della maggioranza M5s e Pd è stata tutt’altro che limpida. L’indecorosa fine dei banchi a rotelle che ora riempiono le discariche oppure vengono svenduti ad un euro l’uno, sancisce invece la disfatta di un sistema scuola che ha preferito punire i suoi studenti piuttosto che investire su strutture e ammodernamento. Siamo pronti a fare ricorso a quella che ci sembra un’ingiustizia: nessuno di noi farà un passo indietro. Invitiamo quindi tutti coloro che vedono in questo processo una questione di principio a sostenere le spese legali di otto giovani ragazzi che non hanno nessuna colpa se non quella di aver affermato la verità quando tutti hanno preferito nascondersi“.

Blocco Studentesco