Roma, 30 mar – Dopo mesi di mobilitazioni in tutta Italia il nostro movimento ha deciso di scendere in piazza per ribadire la sua assoluta contrarietà alla Riforma degli Istituti tecnici promossa dal Governo. A Verona ci sarà l’occasione per dimostrare che oltre gli antagonismi isterici della sinistra c’è un’opposizione studentesca viva e pulsante che si oppone alle privatizzazioni, ai tagli e alle ricette fallimentari propinate da Valditara, che oltre alla repressione non ha saputo offrire in un anno e mezzo un modello di scuola differente da quelli che lo hanno preceduto.
La scuola deve restare pubblica
“La scuola deve restare pubblica – inizia la nota – e per noi non è possibile alcun compromesso con il liberalismo, tanto nelle sue declinazione progressiste quanto in quelle conservatrici. Non possiamo accettare una linea che continua sulla strada tracciata dai governi tecnici di Monti e Draghi: la riforma Valditara è l’ennesimo passo verso una maggiore privatizzazione della scuola, con un aumento vertiginoso dei Pcto – ovvero un sistema di sfruttamento gratuito – che si comprimerà in 4 anni a discapito di percorsi didattici già tagliuzzati da una cronica mancanza di fondi e lungimiranza. Oltre alla riforma questa scuola continua ad essere soggetto di un’emergenza edilizia senza precedenti, di una speculazione finanziaria che ha fatto levitare le spese medie per ogni famiglia, di un costante taglio di fondi che favorisce l’abbandono scolastico e l’emigrazione post-laurea. Basta con la scuola-azienda che sforna precari: è ora di cambiare rotta!”.
Un percorso per la gioventù italiana
“Scendiamo in piazza per tracciare un percorso per la gioventù italiana che sia alternativo ai progetti di una classe politica sempre più asservita alle logiche di mercato. Vogliamo costruire dalle scuole una prospettiva rivoluzionaria per l’Italia che significhi maggior interventismo in ambito sociale, nazionale ed Europeo; che sia sinonimo di partecipazione e volontarismo per una generazione bisognosa di nuovo ossigeno oltre i miasmi della società consumistica; che faccia rima con la volontà di ragazzi e ragazze di essere liberi nella propria mente e nel proprio corpo. C’è bisogno di vita; c’è bisogno di gioventù; c’è bisogno di far diventare l’impegno politico un valore aggiunto del percorso scolastico attraverso il riconoscimento giuridico delle associazioni studentesche e aumentando i poteri degli organi di rappresentanza; c’è bisogno di una scuola socializzata che sappia mettere al centro l’educazione dello studente oltre l’impostazione aziendale; c’è bisogno disperato di Noi, del fulmine che squarcia la notte. Vi aspettiamo a Verona per dar vita ad una nuova storia, ancora come sempre con il cuore a mille“.
Blocco Studentesco
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