Di Sara
Non c’è strumento più potente della paura, tre anni di pandemia ce l’hanno dimostrato chiaramente. È la paura che ha fatto sì che la gente si rinchiudesse volontariamente in casa. È la paura che ha permesso la creazione di stati di polizia, di governi con poteri assoluti ed indiscutibili. Chi ci governa sa benissimo il potere che ha la propaganda psicologica e non ha avuto scrupoli.
Nel marzo 2021, un gruppo di leader mondiali ha annunciato un’iniziativa per un nuovo trattato sulla preparazione e la risposta alle pandemie. L’iniziativa è stata portata all’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e sarà negoziata, redatta e discussa da un organo di negoziazione intergovernativo di nuova istituzione.
Il gruppo di leader ha dichiarato: “L’obiettivo principale di questo trattato sarebbe quello di promuovere un approccio che coinvolga tutti i governi e tutta la società, rafforzando le capacità nazionali, regionali e globali e la resilienza alle future pandemie. Ciò include un notevole potenziamento della cooperazione internazionale per migliorare, ad esempio, i sistemi di allerta, la condivisione dei dati, la ricerca e la produzione e distribuzione a livello locale, regionale e globale di contromisure mediche e di salute pubblica come vaccini, farmaci, diagnostici e dispositivi di protezione individuale.”
Nell’ottobre 2021, il Gruppo di lavoro sul rafforzamento della preparazione e della risposta dell’OMS alle emergenze sanitarie (WGPR) ha pubblicato una “bozza zero” di rapporto che delinea una valutazione dei vantaggi di una nuova convenzione, accordo o altro strumento internazionale dell’OMS sulla preparazione e la risposta alle pandemie, da sottoporre all’Assemblea mondiale della sanità. Questo rapporto, tra l’altro, suggerisce che una tale iniziativa “potrebbe includere la promozione di un impegno politico di alto livello e di approcci di tipo ” intergovernativo ” e ” intersocietario “, affrontando il tema dell’equità, migliorando l’approccio ” One Health ” e rafforzando i sistemi sanitari e la loro resilienza”.
Bella brodaglia di termini ed “ideali”, ma cosa stanno proponendo in realtà?
- Campo di applicazione più ampio per le emergenze sanitarie:
- Prima l’OMS poteva agire solo in caso di emergenze sanitarie reali e in corso.
- Dopo le modifiche proposte l’OMS potrebbe agire anche su rischi potenziali per la salute, non solo su quelli confermati, ampliando la sua autorità di intervento.
- Maggiore autorità nel dichiarare le emergenze sanitarie:
- Prima solo il Direttore generale dell’OMS poteva dichiarare un’emergenza sanitaria globale sulla base di criteri rigorosi.
- Dopo le modifiche proposte il Direttore generale potrebbe emettere avvisi per situazioni che non sono ancora emergenze vere e proprie.
I leader regionali dell’OMS potrebbero dichiarare emergenze specifiche per le loro regioni e diramare le proprie allerte.
- L’OMS come autorità centrale nelle emergenze:
- Ora l’OMS svolge un ruolo importante ma non è formalmente l’autorità centrale nelle emergenze sanitarie.
- Dopo le modifiche proposte l’OMS verrebbe ufficialmente riconosciuta come l’autorità principale nelle crisi sanitarie globali e i Paesi dovrebbero seguire le sue indicazioni e raccomandazioni.
Ciò vale a dire che l’OMS, in caso di un’altra emergenza, assumerebbe poteri assoluti, obbligando i governi degli Stati aderenti a sottostare alle sue decisioni. L’emergenza, inoltre, può essere dichiarata senza restrizioni. Questa è l’occasione perfetta per instaurare il governo unico globale che hanno sempre voluto.
Guarda caso, nel luglio 2023 è uscito un nuovo articolo sul sito del World Economic Forum dal titolo: “Malattia X: ecco come prepararsi al prossimo grande virus”. L’articolo dice: “Il mondo deve essere meglio preparato ad affrontare una futura pandemia. Mappando i virus con il potenziale di diventare la prossima “Malattia X”, la comunità sanitaria mondiale e i governi possono essere più reattivi la prossima volta che si profila una pandemia. Sono necessari una collaborazione globale e finanziamenti adeguati per migliorare la preparazione alle pandemie e garantire un’azione rapida per tenere a bada un’epidemia virale.”
L’articolo continua: “”È un virus che non conosciamo ancora, ma che sappiamo essere là fuori e che ha il potenziale di diffondersi da una popolazione animale potenzialmente all’uomo, magari mutando o adattandosi, per poi iniziare a diffondersi e uccidere le persone più velocemente di quanto riusciamo a contenerlo”.
Le elite si stanno preparando alla diffusione di un nuovo virus, il quale sono convinti che stia già circolando. Ripeto: se il trattato viene approvato non sarà necessario che questo virus prenda delle vittime perché venga dichiarata un’emergenza, basta solo che ci sia il sospetto che esista!
Non finisce qui poiché l’OMS sta cercando di far approvare anche modifiche radicali al Regolamento Sanitario Internazionale (RSI) che le conferirebbero un potere senza precedenti nel contrastare la “disinformazione” in questo Paese e in tutto il mondo. Ciò darebbe all’OMS un enorme controllo sulle informazioni a cui voi e io abbiamo accesso e sulle nostre scelte personali in materia di salute. Gli emendamenti proposti dall’OMS amplierebbero il suo potere di dichiarare “potenziali” emergenze sanitarie e darebbero ai funzionari dell’OMS il potere di sviluppare nuovi meccanismi di sorveglianza globale e di condivisione dei dati. Permetterebbero inoltre all’OMS di riconoscersi come “autorità di coordinamento” durante un’emergenza sanitaria pubblica di portata internazionale (PHEIC). Se questi emendamenti proposti saranno approvati, l’OMS rafforzerà le sue capacità di “contrastare la disinformazione e l’informazione”. Si tratta di una pericolosa espansione dei loro già significativi poteri di censura dei contenuti online e limiterebbe ulteriormente la nostra libertà di parola.
L’OMS sta scambiando il suo camice bianco con una sfera di cristallo, abbracciando un futuro dove le emergenze sanitarie non sono solo gestite, ma preannunciate con un’anticipazione degna di un romanzo di fantascienza. Con poteri ampliati che spaziano dalla dichiarazione di emergenze basate su presunti rischi futuri alla censura globale sotto il nobile mantello della lotta alla ‘disinformazione’, l’OMS sta perfezionando la sua ricetta per un cocktail potente e alquanto amaro. Un mix di sorveglianza, autorità senza precedenti e una spruzzata di paternalismo internazionale, tutto servito in un calice di buone intenzioni.
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