di Saturno
Che in Italia destra e sinistra fossero tutto sommato facce della stessa medaglia era una cosa che noi avevamo capito e dicevamo già da tempo, eppure recentemente la destra italiana sta dando l’impressione che forse destra e sinistra in questo Paese siano addirittura la stessa faccia della stessa medaglia.
Nei precedenti anni abbiamo visto come destra e sinistra tutto sommato non fossero poi così diversi, in quanto entrambe le aree politiche avevano le stesse idee in politica estera (atlantismo ed europeismo) ed in politica economica (libero mercato, intervento minimo dello stato in economia), con solo piccole differenze di opinione, come mettere o no una nuova tassa (es. la patrimoniale) o modificare il sistema di tassazione attuale (“flat tax”). Nessuno proponeva niente di nuovo o di radicalmente diverso rispetto all’altro, ma per dare impressione agli elettori che così non fosse (dopotutto bisogna dare alla gente un motivo per votare te e non un altro partito), destra e sinistra si sono scannati nei dibattiti pubblici su temi frivoli o comunque relativamente poco importanti, come la schwa, matrimoni gay, diritti per le “famiglie arcobaleno”, leggi contro l’omobilesbotransfobia, l’eutanasia, la legalizzazione della cannabis, ecc. ovvero temi che possono interessare molte persone, ma che in genere sono assolutamente secondari rispetto a questioni fondamentali quali l’economia o la politica estera (es. la cannabis) o che comunque coinvolgono direttamente fette microscopiche della popolazione (es. eutanasia e diritti per coppie omosessuali).
Il problema però è che da quando la destra è effettivamente al governo da sola, senza più i 5 Stelle, senza più Draghi e i partiti di sinistra, da politici di destra iniziano ad arrivare affermazioni che ci si aspetterebbe piuttosto da politici di sinistra in merito a quei temi su cui le due parti si sono sempre scontrate.
Prendiamo ad esempio il tema dell’immigrazione, uno dei cavalli da battaglia della destra. Il ministro della Protezione Civile e delle Politiche del Mare Nello Musumeci (Fratelli d’Italia) ha lanciato un appello affinché “l’Italia apra le sue porte ai migranti economici” in quanto “Confindustria ha parlato di 300mila posti [di lavoro] vuoti. Di fronte alla crescente denatalità italiana, una nuova forza lavoro diventa realmente necessaria. L’arrivo di migranti deve avvenire secondo le norme, in sicurezza, e deve proseguire con un graduale processo d’integrazione”. Della serie: rendere irriconoscibile il nostro Paese e farci sostituire etnicamente? Va bene, però facciamolo LEGALMENTE.
Per quanto riguarda i temi LGBT invece, di recente in merito alla creazione in Veneto di un centro regionale per il cambio di sesso, il presidente regionale Luca Zaia (Lega) lo ha definito “una scelta di civiltà”, mentre sempre recentemente il vicepresidente del senato Gian Marco Centinaio (Lega) ha affermato in merito alla proposta del senatore Scalfarotto (Italia Viva) sul “matrimonio egualitario” (matrimonio tra persone dello stesso sesso) che “Il centro destra valuterà la proposta di Scalfarotto” in quanto “nel 2016 feci le barricate contro le unione civili, ma penso che la società vada avanti. Scalfarotto ha ragione: forse su determinate cose andrebbe tolta l’ideologia”.
Il problema dello scendere a compromessi politici con i progressisti è che semplicemente si rallenta il loro processo di degenerazione della società, si fa da freno e non da argine, o meglio ancora da forza opposta che spinge nell’altra direzione. Unioni civili? Sì, ma. Immigrazione di massa? Si, ma. Ecco che la sinistra ha ottenuto in parte quello che voleva, mentre la destra si è calata le braghe. Cosa dovrebbero quindi conservare questi conservatori?
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