di Sembe
È proprio di queste settimane l’accordo stipulato tra l’Arabia Saudita e l’Iran che porta alla riapertura delle rispettive ambasciate nei due territori. Le due più grandi potenze musulmane del medio oriente, una riferimento della corrente sciita l’altra sunnita, una alleata dell’occidente, l’altra delle Potenze “multipolari”.
Dopo 8 anni di guerra fredda ma che in realtà si consumava sui vari fronti regionali come il Libano e lo Yemen, questo accordo coglie abbastanza di sorpresa. Ma la vera sorpresa è dove è stato stipulato: a Pechino.
Ebbene si, il vecchio padrone americano che negli ultimi anni ha concluso il suo ventennale dominio militare nel medio oriente lascia la regione “aperta” ai tentacoli di altre superpotenze, in questo caso la Cina, che rivela tutta la sua nuova importanza nello scenario internazionale.
Con la sua affilata arma della diplomazia la Cina avanza dove l’occidente ha fallito, come in Africa dove gli europei si ritirano, gli stati africani preferiscono fare affari con i Cinesi dato che non hanno, a loro vantaggio, la pretesa moderna morale occidentale.
Si aggiunge che l’Arabia Saudita, storica alleata dell’America fin dagli anni novanta con l’invasione del Kuwait, si sia dimostrata recentemente interessata ad entrare nei BRICS (patto economico dei paesi in via di sviluppo).
Tiriamo le somme: non dobbiamo lasciarci sedurre “dall’avanzata” di potenze non europee pensando che ci libereranno dalle catene di Washington.
Vedere nella Cina un nuovo polo a cui stringersi a doppio filo sarebbe come passare da un padrone iper-capitalista ad un altro padrone iper-capitalista, dove per carità non ci sarà magari propaganda lgbt. Non è comunque lecito, la civiltà europea non può e non deve finire nella mano asiatica.
Oggi come nel 1945 il nostro continente continua ad essere nella morsa dei suoi nemici da tutti i fronti, sta a noi costruirne il futuro in modo da rendere finalmente l’Europa un attore geopolitico di primo piano senza doverla relegare a partner di supporto di Russia, USA, Cina o altra potenza a caso che dir si voglia.
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