Di Andrea
Mussolini è stato uno dei pochi personaggi politici di rilievo, se non l’unico, ad utilizzare la potenza della filosofia nella propria azione politica, fine amatore della disciplina ha affiancato la sua personale parabola esistenziale con letture e riflessioni che hanno segnato l’eco delle sue gesta e del suo lascito. Fin dalla sua giovinezza si lasciò trasportare dal fascino del pensiero, così come magistralmente esemplificato in un suo scritto del 1908, periodo del Mussolini fervente agitatore di scioperi sindacali e sempre rincorso dalla legge, intitolato “La filosofia della forza”, sul pensiero di Nietzsche, filosofo che maggiormente lo ha plasmato: le poche pagine sul tema nascono come postille alla conferenza dell’on. Treves, dove le teorie nietzscheane illuminano il futuro Duce.
Friedrich Nietzsche viene visto come “il germe e la ragione di ogni rivolta e di ogni atteggiamento morale e politico” che, scatenando la volontà di potenza del suo superuomo, riesce nell’intento di spazzare via la società e slegarsi finalmente dalla fatalità della “legge della solidarietà universale”, riuscendo così a trovare l’individuo spogliato dalle catene della vecchia morale dei mediocri, “l’uomo duro” che riesce a vivere al di là del bene e del male. In questa postilla si ritrova uno straripante Mussolini anticristiano che, vedendo in Nietzsche un sentimento profondamente antitedesco, contrario alla pedanteria e religiosità teutonica, si scaglia contro la religiosità giudaico-cristiana attribuendogli l’inversione dei valori morali, la vendetta degli schiavi.
Roma opposta a Gesù di Nazareth, il diritto del più forte contro la morale dell’uomo comune, il Cristianesimo come il trionfo della rassegnazione e della rinuncia. In questo la volontà di potenza del superuomo, la forza dell’individuo, sputa in faccia ad ogni usanza servile per creare nuovi valori “creare nuovamente tutto ciò che fu”. Mussolini vede nel superuomo nietzscheano la constatazione del naufragio dello spirito europeo sotto la tempesta dell’uguaglianza, dalla volontà del nulla, dagli scrupoli metafisici e da chi crede ancora nella Verità.
Il superuomo non conosce altro che la rivolta. Tutto ciò che esiste deve essere abolito!
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