Di Andrea
È notizia di pochi giorni fa l’espressa volontà del neoministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, di agire con mano ferma e dura contro quegli studenti che avranno comportamenti “contrari alle regole”, inaugurando così una stagione che si prospetta votata alla repressione e allo scontro. Valditara, leghista, è una vecchia conoscenza della politica in tema di scuola e istruzione in quanto fu uno dei protagonisti della ben nota riforma Gelmini del 2008, la quale aprì la strada ad una massiccia opera di tagli e depotenziamenti dell’istruzione pubblica, facendo inoltre da modello alle politiche di aziendalizzazione attuate durante il governo Renzi.
Lo stesso ministro ha annunciato la proposta di assegnare lavori socialmente utili per quegli alunni considerati violenti e non predisposti alle regole dettate da questo sistema scolastico ormai allo sfascio, inoltre, vari presidi hanno espresso il loro malcontento sulla questione legata alle occupazioni delle scuole, chiedendo un forte intervento del ministero in materia e spingendo quindi sulla repressione di ogni tentativo di lotta da parte degli studenti. La forbice della casistica di questi fantomatici comportamenti contrari alle regole è molto ampia e arbitraria, quindi la possibilità, con il nuovo ministro, di vedere un inasprimento delle misure repressive in risposta a quegli studenti che si battono per i propri diritti è dietro l’angolo.
Ciò che emerge in modo lampante è la volontà da parte del nuovo governo Meloni di continuare la strada, dettata dalle agende tecniche, tracciata da Draghi. L’insediamento di Valditara al ministero dell’Istruzione non può rappresentare un cambio di passo e non incarna una nuova visione del sistema scolastico, il quale continuerà ad essere dissanguato da riforme assassine che da più di un decennio non hanno fatto altro che decostruire tutto l’apparato pubblico della scuola, spalancando le porte dell’istruzione italiana a speculazioni editoriali, edilizie e favorendo l’ingresso, tramite i PCTO, delle grandi multinazionali private.
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