di Alessia
In contrasto a quanto avviene in Europa, in cui la sanità, per legge dello Stato è un diritto universale, negli Stati Uniti il sistema di finanziamento ed erogazione dell’assistenza sanitaria si fonda su un apparato che include programmi di assicurazione sanitaria, come il Medicare e il Medicaid.
Solo nel 2020 gli Stati Uniti hanno speso 4 trilioni di dollari per l’assistenza sanitaria, versando ogni anno circa il doppio pro capite di altre Nazioni, nonostante in molti non abbiano ancora accesso a cure di alta qualità.
Gli USA sono al 31° posto per aspettativa di vita alla nascita, con alti tassi di mortalità legati all’obesità e a malattie cardiache.
Oggi, quasi 1 americano su 5 si ritrova avere debiti sanitari oltre a dover fronteggiare una spesa per l’assistenza sanitaria raddoppiata negli ultimi 20 anni da 193,5 miliardi di dollari nel 2017 a 388,6 miliardi di dollari nel 2020, costi inevitabilmente ricaduti sui soggetti con basso reddito e talvolta non assicurati.
Vale la pena notare che nonostante persone da tutto il mondo scelgano di affidarsi all’assistenza sanitaria in America data l’offerta di innovazione e qualità relativa a molte procedure mediche, allo stesso tempo la salute pubblica dei cittadini comuni sembra non contare poi così tanto.
Non importa quanto alte o basse siano le possibilità di ciascuno, quando un americano riceve una diagnosi, si ritroverà con enorme probabilità, costretto ad impiegare forme di finanziamento collettivo per fronteggiare le spese di cure importanti come ad esempio quelle oncologiche, che spesso l’assicurazione non copre totalmente.
In America la tossicità finanziaria è un problema ampiamente diffuso e non pochi pazienti decidono di rinunciare ai trattamenti oncologici, evitando così che la malattia li porti alla bancarotta e rovini le prospettive di vita di tutta la famiglia.
Nel 2010 Obama sembrò aver realmente compreso l’enormità del problema nella sanità americana, decidendo di introdurre una grande riforma sanitaria, conosciuta come Obamacare.
Essa si pose come obiettivo primo, permettere ai cittadini di stipulare un’assicurazione privata grazie agli aiuti pubblici, estendendo maggiormente le coperture assicurative oltre che a ridurre i costi dell’assistenza sanitaria. Di fatto, l’ex presidente fece una promessa che non poteva mantenere: garantire un’assicurazione sanitaria per ogni cittadino americano.
Come in realtà previsto da molti, il progetto si rivelò essere uno dei tanti fallimenti della presidenza Obama.
L’introduzione della riforma consentì in primo luogo di cancellare le polizze assicurative di cui già molti americani erano in possesso affinché aderissero ai sussidi per l’acquisto dei pacchetti assicurativi proposti da Obamacare.
Nonostante le rassicurazioni del presidente di poter comunque scegliere di mantenere il proprio piano sanitario, dopo l’approvazione dell’Obamacare, milioni di americani furono costretti a rinunciare al proprio piano di assicurazione sanitaria o si trovarono a non essere più in grado di mantenerlo.
Secondo Obama alcuni errori di stesura nella legge hanno costretto le compagnie assicurative ad annullare le polizze.
L’unico traguardo di Obamacare, se così possiamo definirlo, è stato aver regalato 70 miliardi di dollari alle assicurazioni.
Solo nel 2020 secondo il Dipartimento della salute e dei servizi umani, i piani assicurativi sanitari individuali sono raddoppiati al contrario di quanto avrebbe promesso Obama, cioè di ridurre il costo annuale a 2500 dollari. Nel 2017 il costo annuale medio salì a 5.712 dollari rispetto ai 2.784 dollari del 2013.
Promise di ridurre drasticamente la popolazione non assicurata, nel 2020 si contavano circa 28 milioni di americani ancora sprovvisti di assicurazione sanitaria.
Anni dopo, nel 2017 l’amministrazione Trump era decisa ad abrogare l’Obamacare, nel primo anno di amministrazione Biden, il presidente si è invece impegnato a potenziare e ripristinare le macerie rimaste da questo piano non riuscito.
Questi sono gli Stati Uniti; la salute non è un bene pubblico, la sanità è un diritto solo se sei ricco, non esiste equità delle cure e avere un tumore non ti costa solo la vita, ma anche il 20% di quota da pagare di tasca propria perché non coperta dall’assicurazione.
Commenti recenti