Di Alberto
Nel prossimo Documento Programmatico Pluriennale della difesa verranno delineati gli assetti del comparto della difesa nazionale anche in base agli ultimi avvenimenti riguardo la guerra fra Russia e Ucraina.
Per quanto riguarda la nostra marina militare, nello specifico, sono parecchie le lacune e gli aggiustamenti necessari da fare per renderla uno strumento in grado di tutelare gli interessi nazionali.
Prima su tutti la capacità di “deep strike” con due nuovi cacciatorpediniere che andranno a ad affiancare le due già presenti unità classe “orizzonte”. Inoltre verranno rimpiazzate le due fregate classe “Bergamini” cedute all’Egitto.
Per quanto riguarda le unità anfibie le tre navi classe “san Giorgio” verranno rimpiazzate da tre nuove unità essendo in servizio da oltre trent’anni e andranno ad affiancare la nuova unità Trieste che alla capacità anfibia unisce quella di portaerei essendo dotata di ponte di volo.
La Trieste insieme alla Cavour saranno il nerbo della nostra marina e vi saranno imbarcati i caccia F-35 a decollo verticale, anche se il numero attuale in programma rimane abbastanza esiguo.
Anche la componente sottomarina verrà implementata con quattro nuovi U-212, inoltre sono già in costruzione i nuovi pattugliatori d’altura classe “Thaon de Revel” che in caso di necessità, grazie alla loro natura modulare, possono essere configurate come navi da prima linea.
Verranno rinnovate anche le componenti contromisura mine, le unità logistiche, raccolta dati e ricerca oceanografica.
Un rinnovamento importante e soprattutto necessario per sopperire alle mancanze di cui attualmente soffre la nostra marina militare, in vista dei futuri impegni e minacce che andrà ad affrontate nel contesto del cosiddetto mediterraneo allargato tenendo conto della situazione internazionale sempre più instabile.
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