Di Cerotto

Fin dall’antichità i fenomeni Astrali venivano studiati con attenzione e il loro verificarsi significava sempre un “messaggio” che il cielo, ed i suoi “abitanti” volevano donare agli uomini della terra.

Lunedì 16 maggio è avvenuta l’Eclissi Solare, fenomeno che si poteva osservare tranquillamente dai terrazzi delle nostre case, fenomeno che ha del “magico”, che porta con sé credenze e conoscenza sconosciute ai più, in quanto, se i fenomeni solari/astrali sono di conoscenza comune sia sul campo Astronomico che Religioso/folkloristico il fenomeno che ha coinvolto la nostra Luna è sicuramente meno conosciuto.

Seppur la Luna non sia presenza dominante e assoluta in molte culture mitologiche, la sua figura nei culti sembra superare di spazio temporale anche quella del Sole, in particolare si nota come i miti formati sulla sua figura siano di Epoca ancora più antica di suo “fratello”.

Per fondare queste tesi, possiamo portare l’esempio del calendario Lunare con il suo ciclo più facilmente osservabile di quello Solare, possa dunque aver rappresentato il calendario principale per molte delle popolazioni dell’antichità; Luna che per queste popolazioni rappresentava l’eternità, l’immortalità di un qualcosa di magico che dopo essere momentaneamente scomparso, riappare magicamente come un ciclo continuo.

Per portare qualche esempio pratico, nella cultura Assiro-Babilonese il Dio della Luna di figura in Sin, visto come un “padre che genera”, tra l’altro una tesi sostiene che il Monte Sinai derivi proprio dall’importanza di questa figura.

Per quanto riguarda Roma e Grecia la mitologia a lei collegata fu quasi nulla, essa però prese il primo piano sul campo Divino e come importante oggetto celeste rivestendone un ruolo di primo piano.

Parlando appunto del Fenomeno dell’Eclissi, esistendo nelle civiltà antiche un rapporto religioso/spirituale rilevante tra l’uomo della terra e la Luna, nel momento in cui quest’ultima si manifestava “diversa”, svolgendo appunto questo fenomeno, l’interpretazione delle popolazioni non era affatto positiva; veniva anzi visto tal volta come un segno di collera da parte delle Divinità Lunari e in generale di quelle Astrali.

Già nel mondo Egiziano sembrano comprese le vere cause di questo fenomeno e, nel mondo Greco secondo la credenza più diffusa, Talete avrebbe per primo fatto luce sulle vere ragioni dell’Eclissi.

Per arrivare poi a Roma dove il fenomeno veniva registrato nelle “Tabulae” dei Pontefici, vennero studiate già dal II secolo a.C. da Gallo Sulpicio, figura che potremmo definire come primo vero e proprio Astronomo Romano che, per le sue ricerche dovette basarsi comunque su molte delle conoscenze attribuite alla cultura Greca.

Nella letteratura Latina si nota come molti passi raffigurino l’Eclissi Lunare come un incantesimo magico che potesse distogliere l’astro dalla sua vita celeste e portarlo verso la Terra.

Interessante è citare che nei primori della storia, i Romani credevano che un mostro, dalle sembianze di un cane o di un drago divorava la Luna e per scacciare questa bestia venivano svolti dei rituali sonori, sbattendo oggetti di bronzo, suonando corni o strumenti primitivi a fiato.

Questa pratica la troviamo anche in altri popoli partendo per esempio dagli Indigeni delle Salomone, dagli antichi Peruviani fino ad arrivare agli Eschimesi; per arrivare ad un cerimoniale Cinese risalente si crede a quattro millenni a.C. dove veniva suonato violentemente un tamburo per liberare la Luna dal suo “aggressore”.

Seppure oggi si abbia una conoscenza certa di questo fenomeno, è giusto ricordare cosa abbia rappresentato per tutte le popolazioni che hanno preceduto i giorni nostri che, nel bene o nel male, hanno sicuramente vissuto con molto più attaccamento spirituale questo magico avvenimento.

Per concludere è giusto citare che queste cerimonie in certe parti del mondo arrivino fino al giorno d’oggi, basti pensare ai soldati cambogiani “ripresi” più volte mentre durante una Eclissi, sparavano con i mitra verso la Luna, rievocando i più tradizionali miti ancestrali della storia dei popoli.