Di Andrea
La situazione in Ucraina sta monopolizzando il dibattito ormai da mesi, i bollettini giornalieri ci descrivono le tragiche conseguenze del conflitto in corso. La linea del cosiddetto Occidente è unita e salda su una condanna all’invasione russa, vista come il male assoluto, l’autoproclamato “mondo libero” sta mobilitando tutte le sue forze per escludere e colpevolizzare il nemico (sanzioni economiche, cancel culture ad hoc, creazione di un immaginario emozionale collettivo), dall’altra parte Vladimir Putin ha agito conseguentemente ad un accerchiamento minaccioso intraprendendo una ingiustificabile invasione di una nazione europea sovrana, e in queste settimane ha riportato il “terrore rosso” ai suoi fasti.
All’apparenza due interi sistemi si stanno mobilitando uno contro l’altro. Due imperialismi globali sembrerebbero scontrarsi, anche se in realtà a subire conseguenze è soltanto l’Europa, incarnata nello spirito del fiero popolo ucraino.
Una guerra di questa portata, militare e politica, non si vedeva da decenni sul suolo Europeo, anche se i tanto sbandierati settant’anni di pace non sono altro che una barzelletta mal riuscita, dal momento che l’imperialismo della NATO ha mietuto vittime e portato a vere proprie tragedie in tutto il mondo. Dalle varie contingenze storiche è necessaria, da parte di chi ha la volontà di imporsi come dinamite della storia, un’analisi su quali tendenze, idee ed atteggiamenti si creano conseguentemente ad un conflitto. Come la storia ci insegna, all’apparire di eventi di tale portata, si instaurano nella società dei miti mobilitanti degli aspetti trascendenti ma legati strettamente alla realtà del momento.
In questo dato momento storico, la resistenza Ucraina si sta facendo vettore di un insieme di idee-forza di una portata non trascurabile. È interessante vedere come l’occidente liberal e progressista, soffi su questo fuoco in funzione antirussa, quando al proprio interno non fa altro che reprimere e censurare tutto ciò che si professa alto e spirituale. Esulando dal contesto geopolitico (alleanze, strumentalizzazioni ecc…), il popolo ucraino sta mostrando all’intera Europa cosa significhi lottare per la propria terra, quanto sia bello morire in battaglia e inneggiare alla gloria della nazione e degli eroi ad ogni assalto. Davanti alla forza di volontà di un’intera stirpe bisogna soltanto inchinarsi: una nazione, un popolo intero che, unito, diventa combattente per un’idea, quella di nazione, che sembrava essere stata completamente annullata.
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