Di Geox
Durante l’attuale “pandemia” il mantra dei funzionari della sanità pubblica e del cosiddetto mainstream è stato la vaccinazione: solo vaccinando un numero sufficiente di persone è possibile sconfiggere l’odioso virus. Poiché la vaccinazione si è dimostrata inefficace nel prevenire la diffusione del coronavirus, con studi che mostrano un rapido declino della relativa protezione, gli stati hanno raddoppiato la dose d’interventismo introducendo non solo i “richiami” per i vaccinati, ma anche suggerendo che i non vaccinati debbano essere sottoposti a pressioni e ricatti (pena esclusione dalla società). Come giustificare queste politiche sanitarie? Si tratta di qualcosa molto simile ad uno dei grandi miti della sanità pubblica: l’obbligo di vaccinazione è ciò che ha salvato il mondo dai grandi flagelli del passato ed è stato introdotto da medici eroi nonostante l’opposizione da parte degli egoisti e degli stupidi. Il corpo centrale di questo mito è rappresentato dal vaiolo.
A partire dal XVI secolo circa, l’Europa fu infatti devastata da periodiche epidemie di vaiolo (nome scientifico variola major), una malattia che causava l’eruzione di pustole sulla pelle e che molto spesso portava alla morte. Coloro che sopravvivevano rimanevano spesso sfregiati a vita (butterati). I primi tentativi di combattere l’epidemia attraverso la “variolazione”, cioè l’inoculazione in adulti sani del pus degli individui infetti, si rivelarono inefficaci: mentre coloro che sopravvivevano a questo trattamento diventavano immuni, la pratica però manteneva anche viva la malattia e la faceva circolare nella popolazione.
Nel 1796 ci fu un punto di svolta: l’eroico Dr. Edward Jenner fece infatti una scoperta cruciale; prove suggerivano che le mungitrici non contraessero il vaiolo ed il dottore ipotizzò che il contatto con il bestiame le avesse esposte al vaiolo bovino (variola vaccinia), una malattia molto più lieve negli umani. Sperimentò quindi l’inoculazione nei bambini del vaiolo bovino, e quando in seguito li espose al vaiolo attraverso la variolazione, questi si dimostrarono immuni. L’establishment medico licenziò il buon dottor Jenner, ma il ricercatore non si scoraggiò poiché procedette a promuovere il suo nuovo trattamento di “vaccinazione” e ricevette rapidamente il sostegno di medici e statisti illuminati, i quali sponsorizzarono la sua scoperta. Migliaia di persone vennero vaccinate in Gran Bretagna nel giro di un paio d’anni ed il trattamento si diffuse in altri Paesi europei. La vaccinazione apparentemente fu un grande “successo”: il bilancio delle vittime del vaiolo scese drasticamente in tutta Europa nei primi decenni del diciannovesimo secolo, nonostante alcune battute d’arresto come le epidemie negli anni 1860, 1870 e 1880.
Il lettore attento però non deve accettare completamente questa storia. Infatti, mentre alcuni dei fatti principali sono corretti – il vaiolo è stato uno dei principali killer ed è scomparso dopo la campagna vaccinale – il ruolo della vaccinazione, ed in particolare dell’obbligo di vaccinazione, è molto esagerato. Due semplici considerazioni lo dimostrano:
- Il declino della mortalità per vaiolo in tutta Europa è iniziato nel 1800, prima che il vaccino fosse ampiamente distribuito e prima che fosse reso obbligatorio ovunque, ed è quindi semplicemente impossibile attribuire questo declino alla scoperta del Dottor Jenner ed al suo vaccino.
- Ci furono epidemie praticamente in ogni decennio successivo, ma nel 1890 le morti scomparvero: all’inizio del 1900 il vaiolo era praticamente indistinguibile dalla varicella. Il motivo era che si sviluppò un nuovo ceppo del virus, il variola minor, che divenne dominante rispetto al ceppo letale.
Se il calo della mortalità complessiva non è dovuto al vaccino, non ha almeno limitato le epidemie successive? La guerra franco-prussiana è l’indicatore più chiaro di ciò, poiché i francesi non vaccinati soccombettero mentre i prussiani rimasero sani. Questa era ed è una delle principali prove dell’efficacia del vaccino, l’unico problema è che è completamente falsa.
In primo luogo, mentre l’esercito prussiano non registrò un alto tasso di mortalità per vaiolo, c’era un’epidemia mortale in Prussia. In secondo luogo, se è vero che in Francia non vi era alcun obbligo di vaccinazione e che i tassi di vaccinazione erano bassi, i soldati francesi vennero vaccinati al momento dell’arruolamento. Semmai l’esperienza della guerra franco-prussiana dimostrò che la vaccinazione era impotente contro l’epidemia del 1870-1871.
Tuttavia, per vedere come la vaccinazione non sia stata importante per la fine del vaiolo europeo, dobbiamo tornare al punto in cui tutto è iniziato: l’Inghilterra. Mentre gli inglesi erano inizialmente entusiasti della vaccinazione, è stata rapidamente necessaria la coercizione per diffondere la pratica a livello infantile. La legge del 1840 stabiliva il pagamento dei vaccinatori pubblici fuori dalle tariffe (cioè le tasse locali) e le leggi degli anni successivi stabilivano un sistema di obbligo di vaccinazione. I genitori che si rifiutavano di vaccinare i propri figli venivano puniti con pesanti multe e la reclusione (ricorda la situazione attuale, vero?). Fu solo dopo l’epidemia del 1871-1872 che iniziò a diffondersi la resistenza alla coercizione e l’agitazione anti-vaccino culminò con una grande manifestazione a Leicester nel marzo 1885: i manifestanti esibivano striscioni con slogan come “La libertà è il nostro diritto di nascita ed è la libertà che chiediamo” e “I tre pilastri della vaccinazione: frode, forza e follia“.
Nel 1948 l’obbligo di vaccinazione contro il vaiolo fu ufficialmente abolito, ma a quel punto l’intera popolazione inglese era di fatto non vaccinata e non toccata dal vaiolo. Facendo il punto della situazione nel 1946, il Dr. G. K. Bowes disse: «La storia dell’aumento, il cambiamento nell’incidenza dell’età e il declino del vaiolo portano piuttosto alla conclusione che abbiamo a che fare con un ciclo naturale di malattie come la peste ed il vaiolo non è più una malattia naturale per questo Paese».
Qualunque siano gli effetti della vaccinazione, è chiaro che non è stata la causa della scomparsa del vaiolo dall’Inghilterra o dall’Europa. Potrebbe aver contribuito all’eradicazione della malattia nel resto del mondo, ma in Europa e Nord America è stata chiaramente inutile. Oggi i programmi di salute pubblica e vaccinazione si basano su un’unica tesi: i vaccini sono stati cruciali per l’eliminazione di uno dei più grandi assassini della storia, il vaiolo.
Come abbiamo visto, questo non è vero: la vaccinazione non è mai stata universale in tutta Europa e Nord America ed il declino della mortalità e la malattia scomparvero nello stesso momento in tutto il mondo occidentale, nonostante tutte le variazioni nelle linee di politica sulla salute pubblica. Le idee governano la società e la storia ufficiale del vaiolo è di supporto per le linee di politica delle autorità sanitarie moderne, ma se viene esposta con tutti i suoi miti, la giustificazione ideologica per l’obbligo di vaccinazione obbligatoria cessa di esistere.
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