Verona, 8 marzo – Perquisizioni pilotate contro i militanti di CasaPound Italia e del Blocco Studentesco, azione spropositata degli inquirenti locali.

A seguito della propaganda che nelle scorse settimane ha visto coinvolti i soliti personaggi politicamente schierati nel demonizzare l’avversario come: Anpi, Berizzi, Partito Democratico e testate giornalistiche più interessate agli scoop che ai fatti di cronaca, questa mattina 23 militanti di CasaPound Italia hanno ricevuto una perquisizione all’alba da parte degli agenti della digos.

“Siamo esterrefatti dalla facile indagine politicizzata che è stata messa in atto dagli inquirenti veronesi. Equazioni che sanno più da indagine giornalistica di bassa lega, avrebbero portato ad una perquisizione di massa a nostro avviso totalmente ingiustificata. CasaPound in questo contesto si è mossa in maniera trasparente e siamo sicuri che tutti i nostri militanti usciranno facilmente da questa accusa da pre-crimine.” Queste le prime dichiarazioni del movimento sovranista CasaPound Italia.

 “Apprendiamo – prosegue il movimento – infatti, che nelle indagini è coinvolta la polizia di prevenzione, una divisione che – almeno per come è stata nominata – ci riporta ad un’idea di processo alle intenzioni che speravamo non facesse parte del diritto romano che è alla base della nostra civiltà.”

“La solita giustizia ad orologeria – dichiara il Blocco Studentesco – colpisce dopo che il nostro movimento si era messo di traverso alle iniziative antifasciste nelle scuole, le stesse che ora vengono usate per demonizzare i nostri militanti che hanno la sola colpa di fare politica studentesca in un tempo di disgregazione sociale ed economica”.

“Siamo stupiti di come, talune indagini, casualmente a ridosso di campagne elettorali vengano sempre più spesso precedute da accuse politiche di avversari che nulla hanno di veritiero e sempre più spesso invece sono frutto di una logica volta ad infangare coloro che non si piegano a certe logiche diffamatorie.”