Di Luca

Dov’è il MIUR? Questo ci stiamo chiedendo assieme a milioni di altri studenti italiani che si ritrovano allo sbando, vessati dalle scelte di questi governi.

Solo nella capitale sono state fatte 30 occupazioni dagli studenti, di più frange politiche, che mettono alla luce le enormi problematiche e che vedono coinvolti anche molti altri istituti sul territorio nazionale. Si chiedono le dimissioni del Ministro Bianchi dai vertici dell’istruzione italiana in quanto, come già da noi previsto, non ha il benché minimo interesse nel difendere gli studenti ed i loro reali bisogni.

Con l’avvento super green pass, votato a grandi numeri da tutto l’arco parlamentare dal centrosinistra al centrodestra, non è stata espressa una singola parola per gli studenti, coloro che sono maggiormente colpiti da questa decisione scellerata.

Tutti i giorni milioni di ragazzi usufruiscono dei mezzi pubblici per recarsi nei luoghi di studio.

Con questa misura, diventa obbligatorio esibire il lasciapassare che per chi liberamente sceglie di non vaccinarsi. Questo significa dover pagare un’ulteriore tassa settimanale di 45€ circa di tamponi per poter studiare, tassa già imposta agli studenti universitari che sarebbero altrimenti costretti alla DAD pur pagando la stessa retta.

Chi sceglie di non vaccinarsi ha tutte le ragioni del caso, e non gli si può attribuire alcuna etichetta di NO VAX né tantomeno di analfabeta funzionale, visto il comportamento riprovevole del governo.

Scegliendo la via del ricatto forzato invece di quella della fiducia, quella dello scarico di responsabilità al posto della garanzia di tutela in caso di affetti avversi, non c’è da stupirsi se in molti hanno scelto di non farlo.

Rimane comunque inaccettabile il fatto che sia necessario un lasciapassare per svolgere le normali attività, specialmente dopo due anni in cui ai giovani è stata dimezzata la socialità. E a chi non si conforma viene impedita o richiesta a caro prezzo la libertà.

Oltretutto questa legge nasconde dietro di sé prospettive alquanto più sinistre per il futuro.

Ma non è questo l’argomento principale di oggi, tornando a noi infatti, cerchiamo di dare una risposta alla domanda centrale di questo articolo: dov’è il MIUR?

Attualmente, guardando nei canali del ministero, i principali problemi sembrano essere: la povertà educativa digitale, un sistema europeo per la raccolta di dati, il riconoscimento delle fake news, la battaglia per nuovi inclusivi alfabeti digitali e l’educazione nella fascia 0-3 anni: queste sono le vere priorità del ministero e della UE.

Edifici fatiscenti, mancanza di spazi adeguati e classi stracolme, carenza di materiali e personale (e chi più ne ha più ne metta), sono invece solamente problemi secondari.

Il ministro dell’università e della ricerca Cristina Messa si è appellata al principio costituzionale di uguaglianza dicendo che la scuola deve “Aiutare a sormontare gli ostacoli dei ragazzi nel mondo digitale”. Evidentemente 45€ in più a settimana non sono un ostacolo allo studio viste le loro sonanti buste paga.

Promesse non mantenute nel campo della DAD, il ministro Bianchi infatti garantiva che non sarebbe più stata presa in considerazione nel nuovo anno scolastico. Adesso invece si ricrede e conferma che se non piace è solo per «[…] l’isteria collettiva che si è venuta a creare su questa misura che di didattico ha ben poco».

Un malato e deviato metodo di apprendimento che, secondo il ministro, è uno strumento che non è stato compreso da molti.

Delle poche promesse fatte nemmeno una è stata mantenuta, niente aule nuove, niente nuovo personale e nonostante il 95% di vaccinati, si torna progressivamente in Didattica a distanza anche per un solo studente che risulti positivo.

Alla luce di tutto questo c’è chi ancora vuole delegittimare le battaglie degli studenti e dire che le occupazioni sono solamente “una inutile perdita di tempo nonché una tipica ricorrenza prima delle feste natalizie” come detto dal presidente della Associazione Nazionale Presidi di Roma.

Noi invece crediamo semplicemente che sia la naturale rabbia degli studenti che non sopportano più di sottostare a questi giochi di potere che ora stanno facendo lasciar cadere le ultime gocce prima di far traboccare il vaso.