Di Lemmy

«Vie dietro me e lascia dir le genti: sta come torre ferma, che non crolla già mai la cima per soffiar di venti»

Dante Alighieri, Canto V° del Purgatorio

Ecco questa non è la premessa dell’articolo ma solo un promemoria su ciò che sarebbe stato bello il mondo avesse incarnato durante gli ultimi due anni. La vera premessa è la seguente: «Ma quindi ti sei vaccinato? Quando fai la seconda dose? Perché non lo fai?».

Sono queste le domande che mi stanno inseguendo da giorni, anzi da settimane ormai. La risposta è sempre la stessa, prima però ripercorriamo un attimo da principio le tappe che mi (e probabilmente CI) hanno fatto andare in odio tutta questa situazione:

«In principio era la propaganda, e la propaganda era presso il Governo e la propaganda era il Governo. Essa era, in principio, presso il Governo: tutto è stato fatto per mezzo di lei e senza di lei nulla è stato fatto di ciò che esiste.»

Poi finalmente l’arrivo del magico vaccino, nel camion refrigerato, la processione dell’intruglio salvifico verso il nostro belpaese, messo in esposizione con mistico orgoglio da tutti gli organi di informazione.

Ricordiamo la Rai che seguiva il primo furgone, come se fosse il Giro D’Italia, per altro scortato dall’esercito (ma chi se lo sarebbe rubato poi? Facciamo un po’ i seri dai…). Fu così che poco dopo apparvero i primi Esseri Va**inati, dal vangelo secondo Burioni.

Il tutto minuziosamente narrato dalle penne dei media, palesemente ottusi nella migliore delle ipotesi, in aperta malafede nella peggiore, finalizzato ovviamente alla totale esaltazione del celestiale Essere Va**inato, dipinto come forte, l’araldo del regime terapeutico.

Come il bravo bimbo delle elementari, esso esigé un premio per la sua buona condotta, fu così che il padre per compiacerlo generò Il Gr**n P**s, che per lui fu un distintivo da sventolare in faccia ad ogni malcapitato infedele Non Va**inato. Una pistola carica di cui non vede l’ora di premere il grilletto, convinto di essere libero, ma non essendolo affatto.

Tra le tante decantate qualità però l’audacia di cogitare non sembra appartenergli. No, egli non si è elevato ad Essere Va**inato solo per la naturale paura di un mortale patogeno. Egli lo ha fatto soprattutto per la costante di un’autorità che gli spezza le gambe e poi gli dona le stampelle per deambulare. Sia chiaro, dopo ha anche ringraziato con una storia su Instagram.

In ogni caso con il procedere del disegno criminoso perpetrato ai danni dei Non Va**inati, alcuni di essi iniziarono finalmente ad intravedere il fine ultimo della “sperimentazione”.

Perché è di questo che si tratta, beninteso, non certo sperimentazione medica, nossignore. Parliamo infatti di sperimentazione sociale. Ingegneria sociale e comportamentale travestita da emergenza pandemica.

Come si può spingere un’intera società a fare X? Creando un problema, fingendo di offrire la soluzione, diluendo così nel tempo il risultato effettivamente voluto, distraendo e dividendo gli interlocutori. L’obiettivo è la ghettizzazione, lo stigma sociale.

Può definirsi quindi realmente untore, irresponsabile, folle ed egoista un individuo che, pesati rischi e benefici per la sua persona, decide di non assumere un farmaco che non ha completato, per stessa ammissione dei suoi creatori, il canonico iter di approvazione? Per di più per una malattia geriatrica, che segue il naturale percorso delle influenze stagionali?

Può tale individuo, che si comporta in maniera razionale, essere sottoposto alla pubblica gogna e di essere la causa “dell’apocalisse” in corso? Costantemente minacciato e vilipeso? Tutto ciò è illogico e insensato.

Dai vacanzieri dell’anno scorso ai Non Va**inati di questo il passo sarà breve. Ad ottobre verranno tutti accusati perfino del raffreddore degli animali domestici. L’importante sarà avere un capro espiatorio che copra l’incompetenza.

Insomma, per concludere con un’immagine cara a Goya: «Il sonno della ragione genera mostri».