di Saturno
Fallout New Vegas sebbene sia un gioco vecchio di un decennio, esso è ancora capace di far parlare di sé, in quanto (a differenza del suo predecessore Fallout 3) pone il giocatore davanti a scelte morali ambigue invece del solito cliché buoni contro cattivi nella storia principale.
Ancora oggi i giocatori non sono riusciti a raggiungere una decisione condivisa su quale sia il finale migliore. Per rispondere a questa domanda (cosa che non faremo in questo frangente) è prima necessario conoscere bene le fazioni principali del gioco, nello specifico oggi voglio fare alcune riflessioni sulla Legione di Caesar. La domanda fondamentale per quanto riguarda tale fazione è la seguente: la Legione è davvero la nuova Roma o solo un larp dell’Impero romano andato troppo oltre?
A primo impatto la Legione può far pensare ad una nuova Roma per via della sua estetica. I legionari indossano uniformi rosse vagamente ispirate a quelle romane, saltuariamente parlano in latino, praticano lotte gladiatorie, usano spesso armi corpo a corpo e “fanno giustizia” col metodo della crocefissione. Oltretutto nella Legione si pratica lo schiavismo e la loro è una società maschilista.
Ma al di là delle somiglianze apparenti, approfondendo la storia del mondo di fallout NV vengono fuori grosse differenze fra la Legione e la Roma antica che vorrebbe emulare.
Forma di governo
Una delle maggiori differenze è la forma di governo. A capo della Legione vi è Caesar, che governa un modo autocratico e assolutista, nessuna forma di opposizione è contemplata e tutti gli devono fedeltà assoluta. Gli antichi romani però aborrivano l’idea di un solo uomo al comando con tutto questo potere, infatti fin dai suoi albori, in periodo monarchico, a Roma esisteva un senato che limitava il potere del capo di Stato e tale istituzione è rimasta fino alla dissoluzione dell’Impero. Nella Legione non vi è alcuna istituzione analoga ed il potere del Caesar non è legalmente contestabile in nessun modo, quindi si tratta di un regime assolutista che se paragonato ai tempi antichi assomiglia più all’Egitto che a Roma.
Trattamento dei popoli conquistati
Quando Roma conquistava altri popoli, è vero che si imponeva il latino (ed il greco ad oriente) come lingua della pubblica amministrazione, ed è anche vero che col tempo le culture dei barbari venivano inevitabilmente influenzate dalla continua esposizione alla romanità, ma il processo non era in nessun modo artificioso o forzato. I romani tolleravano culture, lingue, religioni e gerarchie sociali dei popoli conquistati, perché così facendo evitava di creare disordini e ribellioni continue. La Legione invece, come ci viene detto da Caesar stesso nel gioco, sradica forzosamente le identità delle tribù conquistate per assimilarle subito in quanto il suo obiettivo è quello di avere un territorio culturalmente omogeneo, cosa che però non è mai stato un obiettivo di Roma.
Donne nella società
L’antica Roma era indubbiamente uno Stato maschilista ed incentrata per lo più sugli uomini, ma non ai livelli della Legione. A Roma le donne potevano gestire attività commerciali e persino ricoprire incarichi importanti nella cancelleria dell’imperatore. Nella Legione non è così e le donne sono trattate come in un qualche Paese islamico radicale in cui non hanno spazio nella società civile e in cui sono considerate letteralmente una proprietà.
Tra l’altro a Roma veniva talvolta concesso alle donne di intraprendere le lotte gladiatorie, nella Legione no, difatti se il nostro personaggio nel gioco è donna ed andiamo al Forte, parliamo con Otho nell’arena e gli diciamo di voler combattere, lui ci risponderà solo gli uomini possono combattere nell’arena.
L’individuo e lo Stato
Parlando con Caesar riguardo la sua visione politica, ci dirà che “l’individuo non ha valore oltre la sua utilità per lo Stato, che sia come strumento di guerra o di produzione”. Queste sembrano più le parole di chi vorrebbe emulare l’Unione Sovietica o la Corea del Nord, non di certo l’antica Roma, i romani sarebbero inorriditi a sentire una cosa del genere. Chi conosce un minimo di storia romana sa che l’individualità dei cittadini veniva rispettata, essi venivano considerati più che semplici “strumenti di produzione” (a differenza degli schiavi). A Roma prestare servizio militare era obbligatorio ma dopo averlo concluso non si veniva visti e trattati dallo Stato (o dalla società in generale) come inutili.
Tra l’altro i romani spesso erano disposti a sacrificarsi per la patria, ma essa è un concetto diverso da quello di Stato, la patria è qualcosa di più di una semplice istituzione burocratica, ma Caesar sebbene parli di nazionalismo non fa mai riferimento al concetto di patria, parla solo di Stato.
Tecnologia
L’elefante nella stanza è la tecnologia. Non la tecnologia di per sé ma il modo in cui viene vista. I romani erano relativamente all’avanguardia dal punto di vista tecnologico sia in campo civile (Strade, acquedotti, tecniche di costruzione, etc.) che militare (equipaggiamenti individuali come armi e armature, macchine d’assedio, costruzioni militari, etc.), ed è specie in quest’ultimo campo che essi cercavano costantemente il progresso. Questa loro superiorità in campo tecnologica rispetto agli altri popoli è stata uno dei motivi che gli ha permesso di conquistare e dominare per secoli così vasti territori.
In fallout nv invece la Legione è tecnofobica, non cerca il progresso tecnologico e non sfrutta a pieno quello del mondo pre grande guerra. Essa vede la tecnologia moderna come un qualcosa che indebolisce l’uomo che, anziché far affidamento su sé stesso e la propria forza fisica, si affida a complessi oggetti e macchinari. È per questo che nel gioco vediamo spesso legionari usare armi bianche, mentre per quanto riguarda quelle da fuoco si limitano comunque ad armi relativamente semplici, quindi niente mitragliatori a canne rotanti, lanciamissili, armi a energia, esplosivi e vertibird. Ma questo significa anche niente medicinali, solo polvere curativa fatta con erbe. L’uso delle armi da fuoco più forti si concede solo ai veterani che hanno dimostrato di potersela cavare con quelle meno prestanti (come pistole di piccolo calibro) e con le armi bianche (machete e lance).
Ora, tralasciando commenti sull’effettiva efficacia dell’applicazione di questa filosofia, possiamo dire con certezza che a Roma non si ragionava così, il progresso tecnologico (specie in campo militare) era fortemente voluto e ricercato, non fermato o limitato; per quanto possibile poi si cercava di dare l’equipaggiamento migliore a tutti indifferentemente dal loro rango militare. Ciò si potrebbe contestare dicendo che i romani avevano a disposizione solo armi bianche, non dà fuoco e a energia, ma conoscendo la loro volontà di progredire tecnologicamente (così da avere la supremazia su altri popoli) possiamo dire che quasi certamente se avessero avuto la possibilità di metterci mano le avrebbero usate, anziché autolimitarsi per motivi filosofici; i romani erano un popolo molto pragmatico che mai si è posto il problema del dover fermare il progresso.
Ed anche qui la Legione tutto sembra meno che Roma. Se posso permettermi di fare un paragone, forse un po’ forzato, questa filosofia che vede la tecnologia come un male che indebolisce l’uomo (che dovrebbe far affidamento solo su sé stesso) ricorda quella di Theodore Kaczynski (conosciuto ai più come Unabomber).
In conclusione, no, anche se nella forma la Legione possa assomigliarvi, nella sostanza non è la nuova Roma.
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