Si è concluso ieri il VI Campo Nazionale del Blocco Studentesco.
Ancora una volta, ragazzi e ragazze dal Nord al Sud Italia hanno condiviso il loro tempo e il loro spazio per tre giorni di sacrificio, spirito, comunità e vita. Un tempo sacro perché fuori dall’ordinario, non contabile, ma cantabile: un tempo da ricordare e rivivere.
Tre giorni di fuoco, sia fisico che spirituale, mantenuto vivo e reso sacro dalla nostra volontà. Una volontà che nonostante la pioggia non si è mai spenta, ma anzi è cresciuta salendo verso l’alto, come una fiamma sferzata dal vento. Mentre molti parlano, teorizzano, polemizzano senza tregua e discutono di cultura, noi agiamo ed apriamo la via: un conto è conoscerla, un conto è imboccarla.
Ci lasciamo alle spalle un altro anno difficile, martoriato dall’emergenza virus e della dittatura del pensiero unico che proprio ora sta assumendo le forme psico poliziesche più distopiche. All’orizzonte se ne prospetta un altro che può fare ancora più paura ma sicuramente non ci spaventa: anzi, potete star certi che riserverà grandi novità per il movimento del fulmine cerchiato.
Alla Vittoria!
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