di Bologna
“Scegliendo e dichiarando pubblicamente l’intenzione di limitare la loro famiglia a due, il duca e la duchessa del Sussex stanno dando una mano ad assicurare un futuro migliore per i loro figli e stanno anche dando l’esempio ad altre famiglie“.
Ha dichiarato così un portavoce di Population Matters, ONG britannica che si occupa di progetti di sviluppo sostenibile, per motivare la decisione dell’organizzazione di premiare la famosa coppia per la decisione di accontentarsi di due pargoli, senza cercare (per il momento secondo le dichiarazioni) di generarne altri per limitare a quanto pare i danni ambientali.
Che la relazione dello scoppiettante Harry Windsor non sia nuova ad uscite del genere è ormai fatto noto, specialmente da quando la coppia ha dichiarato di volersi allontanare dall’ambiente della casata reale del Regno Unito per dedicarsi alla vita privata, anche se a quanto pare questa nuova vita non è poi così tanto privata.
Tornando al punto però, secondo l’ONG, la limitazione delle nascite diviene un esempio da seguire per permettere alle future generazioni di prosperare in un pianeta più sano e meno inquinato. Un ragionamento che in realtà è stato riproposto a più riprese anche nella nostra Italia (e in tutta Europa più in generale) da una certa sinistra al caviale e presuntuosamente ‘ecologista’, salvo poi ricordarci che dato il calo delle nascite servivano più immigrati per dare continuità al mondo del lavoro. Qualcosa non torna, no?
Che una famiglia piccola possa essere felice tanto quanto una famiglia numerosa, come afferma in una nota proprio Population Matters, è fuori da ogni dubbio. Peccato che, quanto meno nel caso dell’ex coppia reale, per un vero apporto al benessere del pianeta potrebbe essere certamente più incisivo l’abbandono dell’utilizzo di mezzi come jet privati, barche di lusso e macchine costose ad esempio. Di nuovo, qualcosa non torna, giusto?
Si potrebbe anche credere alla buona fede dell’organizzazione nel promuovere questo depotenziamento delle nascite di una famiglia occidentale. Si potrebbe, se non fosse per il fatto che nel programma della stessa (reperibile sul sito ufficiale) è scritto nero su bianco che:
«[…] Population Matters crede che l’immigrazione sia un arricchimento per la società e possa essere un bene per i paesi in molteplici modi […] Nessun governo dovrebbe opporsi all’immigrazione in base al principio che ogni paese si debba assumere le proprie responsabilità legali e morali nell’accoglienza di rifugiati e richiedenti asilo».
È lecito poi, dubitare del fatto che questa ONG ignori il fatto che in Europa, le famiglie che più tendono ad una prole elevata siano proprio quelle immigrate, soprattutto se da paesi del secondo o del terzo mondo, di conseguenza il premio alla ‘ecologistissima’ coppia reale comincia a puzzare veramente troppo di progetto politico ben mirato.
È un progetto che ormai abbiamo imparato a riconoscere in tutti i paesi, che tende a sradicare i popoli europei sollecitandoli alla diminuzione delle nascite in favore di un ingresso di innumerevoli immigrati difficilmente integrabili ai nostri costumi, al fine di creare un enorme marasma snaturalizzato e pronto a servire come carne da lavoro o mezzo di consumo per il grande mondo globalizzato.
Non se la prenda Population Matters (anzi speriamo di sì, così ci facciamo almeno una risata), ma per noi Harry e Meghan al momento rimangono un esempio da NON seguire.
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